Report aveva scoperto tutto: oggi si apre il processo per la ministra Santanchè: accuse di falso in bilancio e truffa all’INPS?

Oggi, davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare (GUP) di Milano, Anna Magelli, si è tenuta la prima udienza preliminare del processo che vede coinvolta Daniela Santanchè, attuale ministra del Turismo, insieme ad altri 16 imputati e tre società. L’inchiesta riguarda presunte irregolarità nella gestione di Visibilia Editore, società quotata su Euronext, Visibilia srl e Visibilia in liquidazione. La Procura di Milano ha richiesto il rinvio a giudizio per Santanchè e gli altri imputati con l’accusa di falso in bilancio e altre presunte condotte illecite legate alla gestione economica delle società appartenenti al gruppo Visibilia.

Le accuse e le presunte irregolarità

La vicenda ha avuto origine da presunti illeciti legati alla gestione finanziaria delle società del gruppo Visibilia, di cui Santanchè è stata fondatrice e amministratrice. La procura ipotizza che vi siano state falsificazioni nei bilanci delle società, manovre volte a nascondere la reale situazione economica di Visibilia Editore e delle altre società del gruppo, alcune delle quali attualmente in liquidazione.

Secondo le accuse, Santanchè e i suoi coimputati avrebbero adottato una gestione irregolare per presentare una situazione finanziaria più favorevole di quella reale, inducendo in errore gli azionisti e il mercato. Questo avrebbe avuto conseguenze anche per quanto riguarda le responsabilità fiscali e la trasparenza nei confronti degli investitori. La vicenda ha destato notevole scalpore, soprattutto perché coinvolge una figura di spicco del panorama politico italiano, come la ministra Santanchè, nota per il suo ruolo di rilievo nel governo attuale.

L’assenza di Santanchè e le prossime tappe del processo

Daniela Santanchè ha scelto di non presenziare all’udienza odierna, così come gli altri imputati. L’udienza preliminare continuerà la prossima settimana, il 9 ottobre, quando si affronterà un’altra accusa pesante nei confronti della ministra: la presunta truffa all’INPS legata alla cassa integrazione in deroga Covid-19. La Santanchè è accusata di aver percepito in modo indebito i fondi destinati alla cassa integrazione per 13 dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, violando le normative previste per l’accesso ai sostegni economici legati all’emergenza sanitaria.

Questo aspetto del processo è particolarmente delicato, in quanto riguarda l’uso improprio di fondi pubblici in un momento di grave crisi per il Paese, dove la cassa integrazione in deroga rappresentava un importante supporto per le aziende in difficoltà e per i lavoratori colpiti dalla pandemia. La procura ritiene che ci siano state delle irregolarità nella richiesta e nell’erogazione di questi fondi, e che siano stati utilizzati per scopi diversi da quelli previsti, a danno dell’INPS e dei lavoratori coinvolti.

Le parti civili e il ruolo dei soci di minoranza

In questo scenario, cinque soci di minoranza di Visibilia Editore, tra cui l’imprenditore Giuseppe Zeno, hanno chiesto di essere ammessi come parte civile nel processo. I soci di minoranza lamentano danni economici e reputazionali a causa delle presunte manovre illecite nella gestione delle società del gruppo Visibilia. La loro richiesta di partecipazione al processo come parte civile aggiunge ulteriore complessità alla vicenda e potrebbe contribuire a portare alla luce ulteriori dettagli sulla gestione del gruppo.

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Le origini dell’inchiesta: il ruolo di Report

Le prime ombre sulla gestione imprenditoriale del gruppo Visibilia erano state sollevate dal programma d’inchiesta Report, con un servizio curato dal giornalista Giorgio Mottola. Grazie a questo lavoro giornalistico, sono emerse alcune delle irregolarità che hanno poi portato all’indagine della Procura di Milano. Il programma aveva evidenziato la fragilità della situazione finanziaria delle società di Santanchè e le manovre messe in atto per mascherare le difficoltà economiche, attirando l’attenzione degli inquirenti.

Conclusione

Il processo che si è aperto oggi rappresenta una prova importante non solo per la ministra Santanchè, ma anche per il governo di cui fa parte, poiché coinvolge una figura di primo piano della politica italiana. Le accuse di falso in bilancio e truffa all’INPS sono molto gravi e rischiano di avere ripercussioni significative, non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche politico. Le prossime udienze saranno cruciali per determinare il destino giudiziario di Santanchè e degli altri imputati, e per fare chiarezza su una vicenda che ha già suscitato grande attenzione mediatica e politica.

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