Ma non doveva abolire la sua riforma? Anche la Fornero umilia Salvini. Ecco perchè ha mentito – Il VIDEO

Sì, perché nonostante Matteo Salvini, leader della Lega, abbia smesso di nominare la sua riforma pensionistica, Elsa Fornero torna alla carica con critiche accese. È accaduto durante la trasmissione DiMartedì su La7, dove l’ex ministra del Lavoro del governo Monti, incalzata dal conduttore Giovanni Floris, non ha mancato di esprimere il suo disappunto su Salvini, anche se stavolta il leader leghista non l’aveva menzionata direttamente.

Di fronte a Fornero, a tutto schermo, campeggiava una slide dal titolo: “Salvini-Fornero: dal tormentone al silenzio”, un chiaro riferimento al cambio di tono di Salvini. Dal 2020 al 2023, infatti, Salvini ha utilizzato l’argomento della Legge Fornero come un cavallo di battaglia, attaccandola ripetutamente durante i suoi interventi a Pontida. Nel 2024, però, il leader leghista ha fatto calare il silenzio sulla riforma, non accennandovi nemmeno. Questa svolta ha dato il via a nuove critiche da parte dell’economista, che ha subito evidenziato la stranezza del cambiamento.

“Forse Salvini non nomina più la mia riforma perché sta invecchiando e si dimentica le cose,” ha esordito Fornero con un tono sarcastico. “Oppure, ed è l’opzione più seria, ha capito che le cose si stanno facendo davvero complicate e non bastano più le battute. Sarebbe il momento di prendere sul serio il suo ministro dell’Economia, anche lì, sul prato di Pontida, di fronte ai suoi sostenitori che inneggiano agli ex generali.” Fornero sottolinea come la superficialità e la retorica populista non siano più sufficienti per affrontare le sfide politiche ed economiche attuali.

Ma le frecciate di Fornero non si sono fermate qui. Alla domanda di Giovanni Floris su cosa stia succedendo alla destra di governo, Fornero ha colto l’occasione per rivolgere ulteriori critiche non solo a Salvini, ma all’intera Lega. “Questa Lega è brutta,” ha affermato l’ex ministra senza mezzi termini. “Usa un linguaggio squallido, lontano anni luce dalla Lega di una volta, che pur con le sue contraddizioni pensava a un’autonomia molto diversa da quella che propongono ora.”

Fornero ha poi espresso una dura critica alla mancanza di analisi e contenuto nei discorsi del leader del Carroccio: “Di Salvini mi colpisce che nelle sue parole non c’è mai un briciolo di analisi di un problema. C’è sempre solo una promessa roboante, che già sappiamo non verrà mantenuta. Però, a forza di non mantenere le promesse, gli italiani ormai l’hanno capito.” L’ex ministra ha toccato un tasto dolente per molti politici populisti, mettendo in luce la distanza tra le parole e i fatti concreti. Secondo Fornero, l’elettorato italiano è sempre più disilluso e non si lascia più incantare dalle promesse irrealizzabili.

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Fornero ha anche voluto marcare la differenza tra la Lega di oggi e quella del passato, sottolineando come, a suo dire, la qualità del dibattito politico e dei progetti di autonomia regionale si sia degradata nel tempo. Con una carriera accademica alle spalle, Fornero si è dichiarata amareggiata per il livello del linguaggio e della retorica politica attuale, rimpiangendo i tempi in cui, pur non condividendo le idee della Lega, vedeva in quel movimento almeno una visione concreta e una proposta politica più coerente.

Le dichiarazioni dell’ex ministra hanno sollevato nuove polemiche, ma anche acceso un dibattito su quanto la politica contemporanea sia in grado di affrontare con serietà e profondità i problemi reali del Paese. La frattura tra una visione tecnica e pragmatica come quella di Fornero e l’approccio populista e mediatico di Salvini appare sempre più netta, lasciando intravedere uno scontro di visioni non solo sul piano delle riforme, ma sul futuro stesso della politica italiana.

In un periodo in cui il discorso politico sembra sempre più polarizzato e privo di compromessi, le parole di Elsa Fornero sollevano una riflessione sul ruolo dei leader politici e sulla necessità di tornare a un dibattito più serio, lontano da slogan e promesse facili.

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