Carburanti: il governo ammette gli errori e fa un passo indietro

A metà gennaio il governo ha presentato gli emendamenti al decreto Trasparenza.

L’esposizione dei prezzi è stata a lungo al centro del dibattito politico Nazionale tanto da causare anche lo sciopero dei benzinai.

Quali sono le novità? Permane l’obbligo per i distributori di esporre il prezzo medio dei carburanti calcolato su base regionale per le stazioni di servizio presenti sulla rete stradale ordinaria e su base nazionale per i distributori presenti sulle autostrade.

Verrà poi creata un’applicazione che permetta alle persone di poter verificare i prezzi medi e le tariffe praticate.

Per quato riguarda le sanzioni sono previste multe da 200 euro a 2 mila euro, in base al fatturato, per chi viola gli obblighi di comunicazione ed esposizione dei prezzi dei carburanti a seguire, la sospensione dell’attività da 1 a 30 giorni che scatterà dopo 4 violazioni il tutto sotto il controllo della Finanza.

Le novità già hanno causato dissensi l’Unione nazionale consumatori il cui presidente Massimiliano Dona commenta: “Una presa in giro degli italiani! Per questo abbiamo chiesto in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera di non convertire in legge un decreto che finisce per peggiorare la normativa vigente. Contro i 200-800 euro annunciati dal Ministro Urso, l ‘innalzamento della sanzione massima è ridicola, considerato che la legge prevedeva da anni multe da 516 a 3.098 euro e che il decreto n. 5 pubblicato in Gazzetta aveva portato gli importi, rispettivamente, a 500 e 6000 euro. Insomma, in realtà la sanzione massima viene ridotta a un terzo, da 6.000 a 2.000 euro. Considerato che nel 2022, su 5.187 verifiche della Gdf, le violazioni sono state ben 2.809, il 54,2%, mentre nel solo mese di gennaio 2023, nonostante i benzinai fossero sotto i riflettori, su 2.518 interventi, ben 989 sono state le contestazioni, il 39,3%, è evidente anche a un bambino che le multe dovrebbero salire e non certo diminuire” conclude.

La stessa linea di pensiero è condivisa dal Codacons: “L’emendamento è buco nell’acqua e non porterà benefici sul fronte della riduzione dei listini di benzina e gasolio alla pompa. Le sanzioni per i benzinai scorretti rimangono ancora irrisorie e non in grado di garantire adeguata trasparenza ai consumatori. Incomprensibile poi la modifica secondo cui le comunicazioni dei prezzi da parte dei gestori al Mimit dovranno essere fatte ‘al variare del prezzo praticato e comunque con frequenza settimanale. Un evidente passo indietro rispetto alla situazione attuale che di certo non va nella direzione di assicurare una maggiore trasparenza sui listini, ma sembra più un regalo ai benzinai”.

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