In un monologo trasmesso in diretta su LA7 recentemente alla trasmissione “In altre parole”, il giornalista Massimo Gramellini ha rivolto una dura critica al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, commentando alcune delle recenti dichiarazioni del leader della Lega e sollevando interrogativi sulla gestione politica del governo. Gramellini ha utilizzato la sua consueta ironia per sottolineare le contraddizioni e le controversie legate alle scelte del Ministro, mettendo in discussione il linguaggio e le priorità dell’attuale esecutivo.
Le parole di Gramellini: “Cani e Porci”
Nel suo monologo, Gramellini ha fatto riferimento a una dichiarazione di Salvini in cui il Ministro ha affermato di non comprendere “perché, secondo qualche giudice, in Italia possano entrare cani e porci”. Con ironia, Gramellini ha commentato: “Forse Salvini dovrebbe mettersi d’accordo con La Russa, che almeno i cani li vuol far entrare in Senato”, facendo allusione alle recenti proposte del Presidente del Senato Ignazio La Russa riguardo alla presenza di animali domestici nelle istituzioni pubbliche.
Il giornalista ha poi continuato, ricordando al Ministro Salvini che tra coloro che definisce “cani e porci” ci sono molte delle figure professionali che svolgono lavori essenziali nel Paese. “Ci sono le nostre badanti, i nostri braccianti, i nostri manovali, fattorini, muratori, infermieri… e mi fermo qui, perché non posso certo competere con il maestro degli elenchi”, ha affermato Gramellini, criticando il linguaggio del Ministro e sottolineando l’importanza del contributo dei lavoratori stranieri nell’economia italiana.
Una frecciata alla politica migratoria del governo
L’intervento di Gramellini ha toccato anche la recente decisione del governo di trasferire migranti in Albania, una misura che ha sollevato numerose polemiche. Gramellini ha osservato che molti italiani vedono un certo “dilettantismo” in un governo che, a suo parere, sembra più interessato a “organizzare crociere per migranti dispendiose e illegali” che a rispettare le regole europee. Questa critica riflette le preoccupazioni espresse da parte dell’opinione pubblica e di vari osservatori politici, secondo i quali il governo starebbe cercando di aggirare le normative comunitarie con soluzioni costose e, in alcuni casi, di dubbia legalità.
In aggiunta, Gramellini ha contestato la recente proposta di rendere la gestazione per altri un “reato universale”. Ha commentato che questa scelta, sebbene allineata alle posizioni conservatrici della destra italiana, ignora il fatto che in molti Paesi europei la gestazione per altri non è considerata un crimine. Il giornalista ha quindi ironizzato: “Come se essere sovranisti significasse vivere su un’isola”, sottolineando il rischio di isolare l’Italia dal resto d’Europa con una linea politica troppo rigida e distante dalle pratiche internazionali.
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Secondo Gramellini, le dichiarazioni di Salvini e la focalizzazione su temi come l’immigrazione e la gestazione per altri non sarebbero solo una questione di dilettantismo politico, ma piuttosto un’“arma di distrazione di massa”. Ha affermato che parlare di migranti o di gestazione per altri è molto più comodo per il governo rispetto all’affrontare questioni economiche e sociali più pressanti, come la manovra finanziaria. Quest’ultima, secondo il giornalista, non ha “torto un solo capello ai cosiddetti poteri forti”, quelli tanto avversati dalla base elettorale della destra italiana. Gramellini suggerisce che questa strategia di comunicazione serva a distogliere l’attenzione dagli impegni economici e dalle promesse fatte agli elettori.
La sua riflessione si è conclusa con un’amara osservazione: “In altre parole, si finisce per parlare di cani e porci quando non si ha la forza di affrontare i leoni”. Con questa frase, Gramellini ha lasciato intendere che il governo preferisce concentrare il dibattito su questioni divisive e simboliche, evitando di affrontare sfide più grandi e più difficili, come le riforme economiche e sociali necessarie per il Paese.
Le parole di Gramellini arrivano in un momento di crescente tensione politica, con il governo che continua a spingere su misure controverse come il trasferimento dei migranti in Albania e la criminalizzazione della gestazione per altri. La proposta di trasferire i migranti in Albania ha generato critiche da parte dell’opposizione e di organizzazioni per i diritti umani, che considerano la misura non solo inefficace ma anche dispendiosa e potenzialmente illegale secondo le normative europee. Nel frattempo, la proposta di criminalizzare la gestazione per altri come reato universale ha suscitato forti polemiche, con alcuni che vedono questa misura come un ulteriore passo verso una politica di chiusura e isolamento rispetto ai diritti riconosciuti in altri Paesi europei.
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