L’attrice Geppi Cucciari umilia il Ministro Giuli alla festa del Cinema – IL VIDEO EPICO

Geppi Cucciari, attrice comica e conduttrice televisiva, ha scosso la platea della Festa del Cinema di Roma con un monologo incisivo e divertente, una parodia perfetta dello stile iperbolico del Ministro della Cultura Alessandro Giuli. Con una mimica impareggiabile e un’intonazione solenne, Cucciari ha saputo trasformare la sua introduzione in un evento memorabile, attirando un’ovazione dal pubblico e suscitando una risata contagiosa. Trovate il video in fondo all’articolo. Come accaduto in precedenza con Gennaro Sangiuliano – l’ex Ministro della Cultura che ammise al Premio Strega di non aver letto tutti i libri candidati – questa volta Geppi Cucciari ha puntato il dito sul nuovo inquilino del Ministero della Cultura, Giuli, noto per i suoi discorsi dallo stile enfatico e complesso.

“Scusate, devono avermi dato per errore il discorso di qualcun altro”

L’entrata di Cucciari sul palco è stata accompagnata da una musica celtica, che ha conferito un tono quasi epico all’atmosfera. Con grande ironia, la comica ha iniziato con una frase che ha subito acceso l’ilarità generale: “Scusate, devono avermi dato per errore il discorso di qualcun altro”, tra le risate del pubblico che ha subito colto il riferimento al linguaggio ricercato e spesso oscuro di Giuli. Da questo momento in poi, Cucciari ha interpretato una sorta di “discorso alla Giuli”, arricchendolo di espressioni esagerate e neologismi, che sembravano usciti direttamente da un manuale di retorica dell’antica Roma.

Una Parodia Perfetta: “Ritengo il vostro tributo plasticamente propedeutico al soffio vitale”

Cucciari ha preso spunto dai discorsi del Ministro Giuli, in particolare quello che lo scorso settembre aveva suscitato scalpore alla Biennale di Venezia, caratterizzato da riferimenti astratti e frasi difficilmente decifrabili. La comica, divertita, ha detto: “Ritengo il vostro tributo plasticamente propedeutico al soffio vitale che spira aurora come anelito di empatia e sincero tripudio.” Con queste parole, ha dato vita a un momento di grande ironia, simulando uno stile che al tempo stesso appare magniloquente e confuso, riflettendo in chiave comica quello che molti ritengono uno dei tratti distintivi del linguaggio di Giuli.

La battuta è stata accolta da fragorose risate e applausi, confermando la sua capacità di portare in scena una critica affilata senza mai cadere nel banale. I riferimenti al “soffio vitale”, al “tributo propedeutico” e all’”anelito di empatia” sono un chiaro rimando all’eccessiva ricercatezza di un linguaggio che, invece di comunicare in modo diretto e accessibile, sembra rivolto a una nicchia di persone in grado di decifrarlo.

Leggi anche

La Comica Si Scusa con gli Ospiti Internazionali e gli Interpreti

Un momento particolarmente divertente è arrivato quando Cucciari, consapevole della complessità del linguaggio utilizzato, si è rivolta agli ospiti internazionali presenti in sala, scusandosi ironicamente con loro e ammettendo di non aver compreso pienamente nemmeno lei il senso delle sue stesse parole. Ha poi scherzato sugli interpreti, che in quei pochi minuti di monologo saranno stati messi a dura prova dal continuo utilizzo di parole complesse e costruzioni sintattiche inusuali. Questo passaggio ha aggiunto un ulteriore livello di umorismo alla performance, sottolineando quanto il linguaggio ufficiale spesso risulti incomprensibile anche per i madrelingua, figuriamoci per chi non conosce l’italiano.

Il Monologo Diventa Virale

Il monologo di Cucciari non ha colpito solo il pubblico presente in sala, ma ha avuto una grande eco anche sui social media, dove il video della sua esibizione è rapidamente diventato virale. Molti utenti hanno condiviso il video, commentando con apprezzamenti sull’intelligenza e la comicità sottile di Cucciari, capace di affrontare un tema complesso come il linguaggio istituzionale e di renderlo accessibile e divertente per tutti. La satira di Cucciari ha colpito un nervo scoperto, portando alla ribalta il dibattito sulla necessità di un linguaggio istituzionale più chiaro e diretto, che possa avvicinare la cultura al grande pubblico anziché allontanarlo.

Con questo monologo, Cucciari ha offerto una riflessione satirica e acuta sulla comunicazione istituzionale, che talvolta rischia di trasformarsi in un esercizio di stile, più che in uno strumento di divulgazione. Giocando con le parole e spingendosi fino ai limiti dell’assurdo, la comica ha messo in evidenza come il linguaggio eccessivamente sofisticato possa diventare un ostacolo alla comprensione e, di conseguenza, alla diffusione della cultura stessa. Il riferimento implicito ai discorsi di Giuli sottolinea l’urgenza di una comunicazione pubblica che sia comprensibile e accessibile, soprattutto nel settore culturale, dove la conoscenza dovrebbe essere condivisa e non riservata a pochi eletti.

Insomma ,con la sua intelligenza e il suo talento, Cucciari è riuscita a trasformare un argomento complesso in un’occasione di riflessione e intrattenimento, lanciando un messaggio chiaro: la cultura non dovrebbe mai essere inaccessibile.
IL VIDEO:

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini