Travaglio avverte Conte: Un errore entrare in coalizione con … “IL VIDEO dopo le elezioni in Liguria

Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, ha espresso una critica serrata nei confronti delle recenti scelte di Giuseppe Conte in occasione delle elezioni regionali in Liguria. Intervenendo alla trasmissione Otto e mezzo su La7, Travaglio ha contestato l’approccio di Conte e del Movimento 5 Stelle, accusandoli di aver scelto alleati e candidati poco in linea con le aspettative dei propri elettori. L’affermazione è emblematica: “Conte ha sbagliato a entrare in una coalizione che ha candidato un dinosauro e non un politico innovativo.”

La sconfitta in Liguria: i fattori determinanti

Travaglio ha sottolineato che la scelta del candidato del centrosinistra, un politico “di vecchissima scuola”, ha avuto un effetto devastante per il Movimento 5 Stelle. A suo parere, la candidatura di Andrea Orlando ha “funzionato come un diserbante” sugli elettori pentastellati, dissuadendoli dal recarsi alle urne. La candidatura dell’ex Ministro Orlando avrebbe infatti rappresentato tutto ciò che il movimento fondato da Beppe Grillo cerca di combattere: un politico legato a sistemi di potere consolidati, come quello del Partito Democratico in Liguria, il sistema Scajola e quello dell’attuale governatore Giovanni Toti. Questa scelta, per Travaglio, è stata percepita dagli elettori come un allontanamento dalla linea politica originaria del M5S, portandoli così a “rimanere a casa” piuttosto che votare per una coalizione poco rappresentativa dei loro valori.

Il paragone con Bucci e l’errore di strategia del centrosinistra

Nella stessa intervista, Travaglio ha messo in evidenza l’approccio vincente del centrodestra, che ha candidato il sindaco di Genova, Marco Bucci, una figura civica e relativamente nuova alla politica regionale. La sua candidatura, ha spiegato Travaglio, è stata più efficace proprio perché Bucci rappresentava una discontinuità rispetto ai nomi noti e consolidati della politica, mentre Orlando incarnava una linea politica troppo legata al passato.

Questo confronto, sostiene Travaglio, dimostra che gli elettori premiano i candidati capaci di incarnare un’immagine di rinnovamento. “Il centrosinistra ha sbagliato candidato: un politico di vecchissima scuola votato solo dagli elettori del Pd, cioè da coloro che già appartengono al suo partito,” ha affermato, enfatizzando come la mancata comprensione del “nuovo corso” da parte del centrosinistra abbia impedito una connessione con l’elettorato del M5S, che resta diffidente verso candidature tradizionali.

Gruber e la critica al ruolo di Conte

Quando Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo, ha chiesto a Travaglio se Conte avesse commesso un errore nell’entrare in coalizione con il centrosinistra, il giornalista ha risposto affermativamente. Travaglio ha osservato che Conte ha scelto di appoggiare un candidato poco in sintonia con gli elettori del M5S, il che si è rivelato fatale per l’esito delle elezioni in Liguria.

Alla successiva obiezione della Gruber, che ha suggerito che non si può pretendere che i 5 Stelle entrino in coalizione solo se il candidato sia scelto da loro, Travaglio ha risposto con un’analisi delle recenti elezioni regionali, evidenziando come l’alleanza tra M5S e Pd abbia portato a una serie di sconfitte su scala nazionale. Unica eccezione: la Sardegna, dove la candidata Alessandra Todde è riuscita a incarnare un cambiamento vero e percepibile, risultando così un’opzione accettabile tanto per gli elettori del Pd quanto per quelli del M5S.

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La necessità di rifondazione del Movimento

Travaglio ha insistito sulla necessità per il M5S di rivedere completamente la propria strategia di alleanze. A suo avviso, Conte e i suoi dovrebbero evitare di allearsi a tutti i costi con il centrosinistra e tornare invece a dialogare direttamente con la società civile. In questo senso, la prossima Assemblea Costituente prevista per novembre rappresenta un’opportunità importante per ripensare il ruolo del movimento.

La sua proposta è chiara: il M5S dovrebbe limitare la sua presenza alle amministrative per concentrarsi sulle politiche, e, se costretto a collaborare con il Pd, dovrebbe farlo attraverso “un contratto e non un’alleanza organica”. Secondo Travaglio, l’M5S non è un movimento di sinistra e non dovrebbe mai diventare la “ruota di scorta” di altri partiti.

Le tensioni interne al Movimento e il futuro di Conte

L’intervento di Travaglio riflette non solo la sua personale delusione per l’evoluzione politica del Movimento, ma anche le tensioni interne tra i vari schieramenti dei 5 Stelle. Durante la trasmissione, Gruber ha rilanciato una dichiarazione di Beppe Grillo, secondo cui Conte non sarebbe il leader adatto per il Movimento. Travaglio ha però difeso Conte, affermando che il problema non è tanto legato alla leadership quanto alla necessità di una strategia chiara e coerente, che porti il Movimento a tornare alle sue origini e a rifiutare “le ammucchiate” con il centrosinistra.

Conclusione

Le critiche di Travaglio evidenziano una serie di sfide per il futuro di Conte e del Movimento 5 Stelle. Se il M5S vuole tornare a essere una forza rilevante nel panorama politico italiano, dovrà rivedere la propria linea politica, evitare alleanze forzate e focalizzarsi su candidati che rappresentino realmente una novità per gli elettori. Conte dovrà affrontare non solo la concorrenza esterna, ma anche le pressioni interne per rimanere in linea con la missione originaria del Movimento.
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