La vicenda che vede protagonista Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura Alessandro Giuli, sta sollevando un intenso dibattito sul ruolo della stampa, la trasparenza in ambito politico e il confine tra vita privata e pubblica. La storia ha preso forma con l’assunzione della Giuli, ex collaboratrice di Fratelli d’Italia, come dipendente dell’Ufficio stampa della Camera dei Deputati a gennaio 2024, con uno stipendio di circa 120 mila euro all’anno. Questo incarico ha segnato una transizione professionale di rilievo per la Giuli, che, da anni, operava nell’ambito della comunicazione politica di Fratelli d’Italia e aveva rapporti stretti con la sorella della Premier, Arianna Meloni.
La questione è esplosa nei giorni scorsi, quando Report, il programma di inchiesta giornalistica di Rai3, ha anticipato che nel servizio in onda il 4 novembre avrebbe mostrato prove fotografiche e documentali attestanti che la Giuli avrebbe continuato a svolgere attività di comunicazione per Fratelli d’Italia anche dopo la sua assunzione alla Camera. Secondo le ricostruzioni del programma, le immagini testimoniano come la Giuli sia stata frequentemente vista accanto ad Arianna Meloni durante eventi pubblici del partito, insinuando che il suo legame con Fratelli d’Italia sia proseguito nonostante il suo contratto le richieda esclusività nell’impiego presso la Camera.
Le anticipazioni di Report e le implicazioni contrattuali
Nel servizio, Report ha avanzato la tesi che Antonella Giuli, pur essendo formalmente assegnata all’Ufficio stampa della Camera, avrebbe mantenuto un ruolo attivo nelle attività comunicative di Fratelli d’Italia, in apparente violazione del contratto che, a quanto si apprende, le impone l’esclusività e vieta l’impegno in altre attività politiche. Il programma, condotto da Sigfrido Ranucci, sostiene di avere documentazione che confermerebbe questo legame operativo tra Giuli e il partito, una questione che inevitabilmente pone interrogativi non solo sul rispetto dei vincoli contrattuali ma anche sull’opportunità politica di una tale vicinanza tra l’Ufficio stampa di un’istituzione parlamentare e il partito di governo.
La difesa di Antonella Giuli e la dimensione personale
Interpellata sulla vicenda, Antonella Giuli ha reagito con una dichiarazione personale e toccante, ricordando la sua difficile situazione familiare. La Giuli ha spiegato di dedicare gran parte del tempo libero alla cura dei suoi figli, uno dei quali affetto da una grave patologia, e ha respinto con forza l’idea che nei suoi momenti liberi possa continuare a occuparsi di attività legate a Fratelli d’Italia. Ha inoltre dichiarato che le accuse mosse nei suoi confronti si basano su un “teorema manipolatorio”, respingendo con fermezza ogni insinuazione di mancato rispetto dei suoi obblighi professionali alla Camera.
In risposta, Report ha precisato che l’inchiesta non intende colpire la sfera privata della Giuli né mettere in discussione il suo impegno familiare, ma semplicemente indagare su una possibile sovrapposizione tra l’incarico pubblico e attività di comunicazione politica vietate dal contratto. La trasmissione ha anticipato che nel servizio verranno presentati documenti e immagini che proverebbero una partecipazione attiva della Giuli a eventi di Fratelli d’Italia.
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Solidarietà bipartisan e polemica politica
Il caso ha scatenato una serie di prese di posizione all’interno del panorama politico italiano. Numerosi esponenti di Fratelli d’Italia hanno espresso solidarietà ad Antonella Giuli, condannando quella che definiscono una campagna mediatica denigratoria nei suoi confronti. Anche personalità di altri partiti, come Lucio Malan di Forza Italia ed Elena Maccanti della Lega, hanno parlato di “linciaggio mediatico”, mentre dall’opposizione, pur con posizioni critiche verso il governo, sono arrivate parole di vicinanza e sostegno alla Giuli e alla sua famiglia.
Il Partito Democratico, attraverso il responsabile informazione Sandro Ruotolo, ha messo in guardia dalla tentazione di “intimidire” l’informazione e ha sottolineato che la destra avrebbe risposto in modo aggressivo all’inchiesta ancor prima della messa in onda, sollevando dubbi sulla legittimità della libertà di stampa in Italia.
La nota di Fratelli d’Italia
A fronte delle accuse e delle anticipazioni di Report, Fratelli d’Italia ha emesso una nota ufficiale con cui respinge categoricamente l’idea che Antonella Giuli abbia continuato a lavorare per la comunicazione del partito. “Completamente falso che Antonella Giuli abbia lavorato per la nostra comunicazione dopo essere stata assunta alla Camera dei Deputati”, ha dichiarato il partito. La nota sottolinea come chiunque insista nel raccontare una versione diversa “stia consapevolmente diffondendo informazioni non veritiere a scopo diffamatorio”.
Questa vicenda, che vede coinvolti la stampa, la politica e la sfera privata di una figura pubblica, sembra destinata a non concludersi con la puntata di Report. Resta da vedere se il servizio in onda riuscirà a dissipare i dubbi o se al contrario alimenterà ulteriori polemiche in un clima politico già fortemente polarizzato.
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