Una serata di fuoco a DiMartedì su La7, dove Alessandro Di Battista, ex parlamentare del Movimento 5 Stelle, ha infiammato gli animi con dichiarazioni taglienti e polemiche a tutto campo. L’ex deputato si è scontrato prima con Lucia Annunziata, europarlamentare del PD collegata da Washington, e poi con il giornalista Alan Friedman, creando momenti di tensione e battibecchi serrati in studio.
L’Attacco Frontale di Di Battista alla Democrazia Americana
L’ex grillino ha subito esordito con un commento controverso sulla democrazia americana, scatenando il primo round di polemiche. “Oggi io non reputo gli Stati Uniti un esempio di democrazia,” ha dichiarato, criticando duramente la campagna elettorale statunitense, che secondo lui è stata caratterizzata da “insulti e zero idee da entrambe le parti.” Di Battista, che non ha mai nascosto il suo disprezzo per il sistema politico americano, ha affermato che, se fosse stato cittadino statunitense, avrebbe votato per la candidata indipendente Jill Stein, preferendo una via al di fuori del tradizionale dualismo repubblicani-democratici.
La Stoccata a Kamala Harris: “Peggio di Trump”
A suscitare l’ira di Friedman e Annunziata è stata però la sua affermazione più diretta e polemica: “C’è solo una cosa peggiore di Trump, ed è Kamala Harris.” Di Battista ha espresso una profonda sfiducia verso l’attuale amministrazione democratica, in particolare per il ruolo della vicepresidente Harris. “Non so se Trump si comporterà diversamente rispetto alla guerra in Ucraina, una guerra alimentata dall’amministrazione Biden,” ha dichiarato, accusando Biden e Harris di aver fornito miliardi di dollari in armamenti a Israele, che secondo lui starebbero contribuendo all’oppressione palestinese. Le sue parole hanno scosso lo studio, lasciando di sasso gli ospiti e provocando un’immediata reazione di Friedman.
Scontro Furibondo con Alan Friedman: “Silenzio! Sto Parlando!”
Incalzato dal giornalista Alan Friedman, sostenitore dichiarato di Kamala Harris, Di Battista non ha esitato a ribattere con forza. Quando Friedman ha cercato di interromperlo con un “Not that point,” Di Battista ha risposto fulmineo e diretto: “Silenzio! Sto parlando e poi parlerà lei.” Le sue parole hanno scatenato un’escalation di tensione, con Giovanni Floris costretto a intervenire per riportare la calma. “No, però silenzio no. Non c’è bisogno di urlare, calmati!” ha esclamato il conduttore, nel tentativo di placare i toni accesi.
Anche Francesco Storace, ospite della trasmissione, è intervenuto, alludendo a un commento precedente della Annunziata su Trump, da lei definito “delinquente” poco prima. “Cioè lei può dire ‘delinquente’ e lui non può urlare? Eddai su,” ha commentato Storace, sottolineando la disparità di trattamento nella gestione del dibattito.
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Di Battista contro Annunziata: “Castraure e Pro-Establishment”
Dopo lo scontro con Friedman, Di Battista ha nuovamente attaccato Lucia Annunziata. Quest’ultima, stizzita dalle sue parole, aveva già mostrato segni di disappunto definendo le sue affermazioni “castronerie” e “sciocchezze.” “Forse bisognerebbe essere un po’ più informati,” ha dichiarato con durezza, aggiungendo che “in tempi drammatici come questi, non possiamo permetterci di ascoltare queste sciocchezze.”
Di Battista, lungi dal ritrarsi, ha rilanciato con una critica diretta al ruolo della Annunziata in Europa: “Ognuno può avere la propria opinione, ma chi non ha argomenti si nasconde dietro l’establishment, e la dottoressa Annunziata non ha mai espresso una condanna seria per il genocidio in Palestina.” Questa affermazione ha ulteriormente acceso il dibattito, mettendo in luce la visione anti-sistema di Di Battista e la sua profonda avversione per le figure che considera parte dell’establishment politico.
Un Confronto Simbolico di Due Visioni del Mondo
Il confronto tra Di Battista, Friedman e Annunziata rappresenta simbolicamente lo scontro tra due visioni opposte: da un lato, l’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle incarna il desiderio di rottura e di opposizione a un sistema politico che considera corrotto e orientato verso il potere. Dall’altro lato, Friedman e Annunziata, con percorsi di carriera diversi ma uniti da un approccio moderato, credono in un confronto basato su argomenti e rispetto per le istituzioni.
Di Battista ha chiuso lo scontro con una frecciata pungente nei confronti della Annunziata, ricordando che “quella che non doveva candidarsi con il PD” ora invece rappresenta il partito in Europa. Il riferimento ironico alla carriera della giornalista ha evidenziato ulteriormente il divario ideologico tra chi, come Di Battista, rifiuta le istituzioni tradizionali e chi, come la Annunziata, ritiene che sia possibile cambiarle dall’interno.
Un Confronto Che Riflette la Politica Italiana Oggi
Il dibattito esplosivo di DiMartedì ha messo in evidenza le profonde divisioni che animano la politica italiana. Da un lato, c’è chi come Di Battista, persegue un approccio radicale e antagonista; dall’altro ci sono figure come Annunziata e Friedman, che rappresentano posizioni più moderate e istituzionali.
La domanda rimasta sospesa alla fine della serata è: la politica italiana riuscirà mai a trovare un terreno comune, o resterà bloccata in un perenne scontro tra visioni contrapposte?
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