Alessandro Caramiello, deputato del Movimento 5 Stelle, ha recentemente scatenato un acceso dibattito alla Camera contro l’operato del governo guidato da Giorgia Meloni in tema di clima ed energia. Caramiello, noto per la sua verve polemica e per la sua attenzione ai temi della sostenibilità, ha messo in scena un intervento deciso e provocatorio, tirando fuori simbolicamente una calcolatrice per sottolineare l’apparente incompetenza del governo nella gestione delle politiche climatiche. “Con le politiche energetiche e climatiche che sta portando avanti questo Governo, la neutralità climatica la raggiungeremo, se ci va bene, tra 200 anni,” ha dichiarato Caramiello in aula, facendo riferimento a stime allarmanti sul ritardo italiano in tema di sostenibilità. Guardate il video in fondo all’articolo
Il contesto delle accuse di Caramiello: un Governo lontano dagli obiettivi climatici
Caramiello ha criticato il governo per un atteggiamento definito “inerte” nei confronti della crisi climatica, descrivendolo come più attento a sostenere le lobby fossili che a lavorare per un reale cambiamento verso la sostenibilità. Il deputato M5S ha accusato l’esecutivo di ignorare la scienza e di diffondere disinformazione, impedendo una transizione energetica efficace e rallentando l’Italia rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione Europea.
L’esponente pentastellato ha poi espresso il suo scetticismo sulle figure che rappresenteranno l’Italia al COP29 di Baku, chiedendosi ironicamente quale credibilità possano avere esponenti come Matteo Salvini, Gilberto Pichetto Fratin e Claudio Borghi in una conferenza mondiale sul clima. “Sono tutti esponenti di un esecutivo che, anziché promuovere un reale cambiamento, sembra solo preoccuparsi di come assecondare gli interessi delle lobby fossili e avallare il greenwashing”, ha dichiarato, puntando il dito contro un atteggiamento che rischia di ridurre la presenza italiana ad una semplice formalità, senza una visione concreta e pragmatica verso il cambiamento.
“Inerzia e complicità”: un’accusa pesante contro il governo
La denuncia di Caramiello non si ferma all’immobilismo: secondo il deputato del Movimento 5 Stelle, il governo si sarebbe trasformato addirittura in “complice” della crisi climatica, dando priorità agli interessi dei grandi gruppi economici responsabili dell’inquinamento. Un’accusa che sottolinea un cambiamento nelle critiche del M5S: se in passato l’esecutivo veniva tacciato solo di inefficacia o ritardo, oggi viene visto come attore consapevole e intenzionalmente schierato con i responsabili del degrado ambientale.
“Questo non è il futuro che vogliamo, né quello che i nostri cittadini meritano,” ha aggiunto Caramiello, sottolineando che l’Italia ha bisogno di un governo capace di affrontare la crisi climatica con azioni concrete e non con quello che lui stesso ha definito “le solite chiacchiere”. Per tale ragione, il M5S ha avanzato una mozione alla Camera per impegnare l’esecutivo a prendere decisioni concrete, con l’obiettivo di contrastare la crisi climatica ed ecosistemica. La richiesta è chiara: impegni precisi e misurabili, senza concessioni alle pressioni delle lobby.
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La risposta del governo: priorità nazionali e difficoltà economiche
In risposta alle critiche del M5S, alcuni esponenti della maggioranza hanno dichiarato che le politiche del governo non possono prescindere dal contesto economico attuale e dalle priorità nazionali, che comprendono anche il mantenimento dell’indipendenza energetica. Tuttavia, l’opposizione ha replicato che tali obiezioni non giustificano la mancanza di un piano credibile e concreto verso la transizione ecologica.
La battaglia sul clima si sposta in Parlamento
Questo scontro evidenzia come il tema climatico sia destinato a diventare uno dei principali argomenti di battaglia tra maggioranza e opposizione. Mentre il governo cerca di bilanciare le pressioni economiche con gli obiettivi ecologici, il M5S e altri gruppi politici mantengono alta la pressione affinché vengano adottate misure più stringenti e ambiziose. La questione climatica non è solo una battaglia politica, ma un segno di come le nuove generazioni esigano un impegno vero e tangibile da parte delle istituzioni, con la consapevolezza che il tempo per agire si sta rapidamente esaurendo.
Caramiello ha concluso il suo intervento in aula con un appello: “Siamo in una fase critica. Il futuro dell’Italia e del pianeta dipende da ciò che facciamo oggi. Non possiamo più aspettare.”
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