Le truffe agricole e la mafia dei pascoli
In Italia, la cosiddetta “mafia dei pascoli” ha costruito un impero di truffe sui fondi agricoli europei, gestendo un giro d’affari che coinvolge migliaia di ettari e interessi finanziari per milioni di euro. Questa problematica non si limita al territorio italiano: le operazioni fraudolente hanno esteso i propri tentacoli anche a Slovacchia e Francia, compromettendo il sistema dei fondi per l’agricoltura dell’Unione Europea (PAC). Nonostante la gravità e la diffusione del fenomeno, il neo Commissario UE all’Agricoltura, Christophe Hansen, ha ammesso di non avere informazioni dettagliate sulla questione, una rivelazione che ha suscitato indignazione e perplessità nell’aula del Parlamento Europeo.
Lo scambio in Parlamento: la posizione di Hansen e le preoccupazioni di Antoci
Durante un’audizione presso la Commissione Agricoltura dell’UE, l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Giuseppe Antoci, noto per il suo impegno contro le infiltrazioni mafiose nel settore agricolo, ha sollevato domande dirette a Hansen. Antoci ha chiesto di specificare le strategie dell’UE per contrastare le attività della criminalità organizzata e garantire sicurezza e integrità dei fondi PAC. Tuttavia, la risposta di Hansen è stata disarmante. Ammettendo la sua scarsa conoscenza della questione, il Commissario ha dichiarato: “Non sono consapevole dei dettagli di questa situazione”. Hansen ha aggiunto che si impegnerà a studiare la vicenda e a seguire con attenzione il problema dell’accesso alla terra per i giovani agricoltori, ma la sua mancata preparazione sull’argomento ha subito sollevato critiche.
La reazione di Antoci e le richieste di maggiore preparazione
La reazione di Antoci non si è fatta attendere. In una nota ufficiale, ha espresso profondo sconcerto per la mancata preparazione del neo Commissario. “Non potevo credere alle mie orecchie – ha commentato l’europarlamentare – Hansen ha ammesso di non conoscere le infiltrazioni mafiose nel settore agricolo”. Il tema delle frodi sui fondi agricoli, sottolinea Antoci, è ampiamente documentato: nel 2023, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode ha rilevato irregolarità per oltre un miliardo di euro legate a fondi agricoli, con numerosi casi di frode. Antoci ha anche ricordato che la Corte dei Conti Europea aveva già identificato l’accaparramento dei terreni come una strategia consolidata della criminalità organizzata per accedere ai fondi PAC.
Un impegno milionario per combattere le frodi, ma servono azioni concrete
I fondi PAC rappresentano una fetta consistente del budget europeo, con oltre 386,6 miliardi di euro stanziati, corrispondenti a circa il 31% dell’intero bilancio UE. L’attrattiva economica del settore agricolo rende questi fondi un obiettivo per le organizzazioni mafiose, che approfittano delle falle nel sistema per ottenere finanziamenti in modo illecito. La questione sollevata da Antoci richiama l’urgenza di implementare controlli più severi e misure di prevenzione che possano davvero ostacolare le attività della criminalità organizzata e preservare l’integrità dei fondi agricoli.
Il protocollo Antoci: un modello da seguire
Antoci ha ricordato l’importanza del “protocollo Antoci”, un sistema introdotto in Italia per garantire maggiore trasparenza nell’erogazione dei fondi e combattere le infiltrazioni mafiose nei contratti pubblici per la gestione dei pascoli. Questo modello di trasparenza è stato già riconosciuto dall’ex Commissario all’Agricoltura Phil Hogan, che nel 2019 ne ha lodato l’efficacia. Tuttavia, l’audizione di Hansen è sembrata evidenziare una scarsa consapevolezza della Commissione rispetto alle iniziative già intraprese per contrastare il fenomeno, lasciando adito a dubbi sulla continuità dell’impegno su questo fronte.
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Le ripercussioni e la posizione del gruppo The Left
Alla luce della mancata preparazione di Hansen, il gruppo The Left al Parlamento Europeo ha deciso di votare contro la sua nomina. I deputati del gruppo hanno dichiarato che la lotta contro le infiltrazioni mafiose dovrebbe essere una priorità assoluta per il Commissario all’Agricoltura, considerando anche il vasto impiego di fondi pubblici coinvolto. La reazione dei parlamentari di sinistra riflette la preoccupazione diffusa tra le forze progressiste dell’UE per l’assenza di una visione chiara e di un impegno concreto nella tutela del settore agricolo.
Un futuro incerto per il settore agricolo e la lotta alle mafie
L’audizione di Hansen ha portato alla ribalta le difficoltà che l’UE deve affrontare per contrastare l’appropriazione indebita di fondi pubblici nel settore agricolo. Per i milioni di agricoltori che lottano ogni giorno contro le infiltrazioni criminali, è fondamentale che l’UE promuova una politica più rigorosa e innovativa, con un occhio attento ai nuovi sviluppi nel settore. Solo con un forte impegno dell’intera Commissione e un controllo adeguato dei fondi agricoli, l’UE potrà sperare di tutelare questo settore cruciale e garantire un futuro stabile e sicuro per le prossime generazioni.
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