In un recente e acceso intervento, il celebre cantante Renato Zero ha espresso la sua contrarietà alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il tema è uno dei più controversi in Italia, e il cantante ha scelto il palco di Messina per dichiarare apertamente la sua opinione. Il 7 novembre 2024, durante il suo concerto al PalaRescifina, Renato Zero ha parlato direttamente al pubblico siciliano, ricevendo applausi per le sue parole di critica verso l’opera infrastrutturale.
La posizione di Renato Zero: “Soffocare la storia per soldi”
Per Renato Zero, il progetto del Ponte sullo Stretto rappresenta un’opera che potrebbe soffocare la meraviglia e la storia di un paesaggio naturale unico al mondo. “Vogliono regalarvi un Ponte per ciucciare ancora soldi”, ha dichiarato, evidenziando come il progetto potrebbe più avvantaggiare speculazioni economiche che il benessere delle comunità locali. Secondo Zero, l’infrastruttura rischia di alterare l’equilibrio e il fascino di uno dei paesaggi più iconici dell’Italia meridionale, quella lingua di mare che separa la Sicilia dalla Calabria e che da sempre richiama un forte senso di bellezza e appartenenza.
Nelle parole di Renato Zero emerge una visione che si allontana dall’idea di modernità e connessione, sottolineando come il ponte potrebbe privare i visitatori di quell’esperienza unica che offre l’arrivo in Sicilia. “Il fascino di questo tratto di mare è impagabile,” ha continuato Zero. “Se ci arrivi col ponte, quando arrivi, non cambia nulla perché hanno soffocato la sorpresa, la meraviglia, la storia, l’imperturbabilità di un paesaggio che non vuole altro che esibirsi naturalmente con tutta la sua bellezza.” La risposta del pubblico non si è fatta attendere: applausi e commenti di sostegno per un artista che si è schierato in difesa della Sicilia e del suo patrimonio naturale e culturale.
Il messaggio social di Zero: “Messina rispecchia l’animo della grande Sicilia”
Dopo l’esibizione, Renato Zero ha condiviso sui social un messaggio rivolto agli spettatori della serata e, più in generale, alla città di Messina e alla Sicilia. Pubblicato su X (ex Twitter), il post mostra l’affetto dell’artista per un luogo che lui stesso definisce civile e mirabile. “Messina che rispecchia l’animo generoso ed impagabile della grande Sicilia! Grazie per l’accoglienza festosa e gentile,” ha scritto Zero, enfatizzando il legame speciale che ha con l’isola e i suoi abitanti.
Il Ponte sullo Stretto: un’opera complessa e contestata
Il Ponte sullo Stretto è da anni al centro di un dibattito politico e sociale in Italia. Recentemente, l’Unione Europea ha dato il via libera ai fondi per l’infrastruttura ferroviaria, sollevando nuove speranze e vecchie polemiche. Tuttavia, numerosi esperti e organizzazioni hanno sollevato dubbi sulla sostenibilità e la sicurezza del progetto. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), infatti, mancano studi completi sulle faglie attive della zona, e l’ente ha dichiarato di non aver mai approvato un via libera sismico per l’opera.
Sul piano tecnico, la progettazione del ponte si basa su dati e modelli ormai obsoleti, con documenti che necessiterebbero di aggiornamenti sostanziali. Le preoccupazioni riguardano soprattutto la capacità dell’infrastruttura di resistere ai terremoti, considerando che la zona dello Stretto è una delle aree sismiche più attive d’Italia.
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Le dichiarazioni di Conte e le problematiche infrastrutturali
Non solo artisti come Renato Zero, ma anche politici di spicco come Giuseppe Conte hanno recentemente criticato il progetto. L’ex presidente del Consiglio ha puntato il dito contro l’attuale gestione del piano infrastrutturale del Paese, criticando i ritardi e la cattiva gestione dei fondi destinati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Conte ha sollevato questioni sulla mancanza di trasparenza e sui problemi tecnici che continuano a rallentare l’avvio di numerosi cantieri, tra cui quello del Ponte sullo Stretto.
Secondo Conte, il governo attuale avrebbe ottenuto 209 miliardi di euro di finanziamenti dall’Unione Europea, ma l’inefficienza nella gestione di questi fondi avrebbe determinato uno stallo nelle opere cruciali per il Paese. Nel suo intervento, l’ex premier ha sottolineato come il 32% dei cantieri del Pnrr sia attualmente in ritardo e come la metà dei progetti non siano nemmeno iniziati. “Non possiamo bloccare 15 miliardi sulla propaganda e sui pasticci del Governo,” ha dichiarato Conte, sottolineando che l’Italia dovrebbe concentrarsi su interventi infrastrutturali più urgenti e meno dispendiosi.
Conclusione: un’opera che divide
Il Ponte sullo Stretto è destinato a rimanere un tema di dibattito acceso nel panorama culturale e politico italiano. L’opinione pubblica è divisa tra chi vede nel ponte un simbolo di progresso e chi, come Renato Zero, teme che l’infrastruttura possa deturpare il paesaggio e impoverire la storia della Sicilia e della Calabria.
Nelle parole di artisti come Zero e nelle critiche di esponenti politici come Conte si coglie il senso di una battaglia che va oltre l’aspetto puramente tecnico: si tratta di una questione identitaria, legata alla salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale. Sia che il ponte venga costruito o meno, il dibattito in merito sembra destinato a continuare e a sollevare domande cruciali sulla direzione che l’Italia intende prendere per le sue infrastrutture e il rispetto della sua storia.
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