Si sono verificati momenti di forte tensione nella città di Bologna, dove un corteo organizzato dai collettivi antifascisti ha incrociato i manifestanti di CasaPound, con conseguenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Gli episodi di violenza sono avvenuti nella zona della Scalinata del Pincio, dove gli agenti della polizia, schierati in tenuta antisommossa, hanno cercato di contenere i manifestanti antifascisti diretti verso via Indipendenza.
Un’escalation di tensione e violenza
L’episodio è iniziato con il corteo antifascista che si è spostato verso il parco della Montagnola, vicino alla zona dove si trovava il gruppo di CasaPound. Durante l’avanzata, alcuni dei manifestanti hanno coperto il volto e lanciato fumogeni e petardi, innescando un confronto diretto con le forze dell’ordine. A seguito degli scontri, diversi manifestanti sono rimasti lievemente feriti, mentre un partecipante è stato medicato per una ferita alla fronte. Il questore di Bologna, Antonio Sbordone, ha confermato che tre agenti sono stati feriti durante gli scontri, riportando che contro di loro sono stati lanciati oggetti come bottiglie e bombe carta.
Le reazioni delle istituzioni
Le tensioni a Bologna non sono passate inosservate al governo. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha condannato l’accaduto e ha sottolineato l’importanza di una presa di distanza politica da queste violenze. “Ancora una volta, le forze di polizia, impegnate a garantire la sicurezza pubblica e la libertà di manifestazione, sono state oggetto di aggressioni da parte di facinorosi. La politica deve essere unita nel condannare questi atti che non hanno spazio in una democrazia”, ha dichiarato Piantedosi.
Anche il premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine attraverso un post su X, rimarcando come la sinistra tenda a “tollerare e, talvolta, a supportare questi facinorosi”, anziché condannare apertamente le violenze. Ha poi ringraziato gli agenti per il loro impegno nel garantire l’ordine pubblico, definendoli come un esempio di professionalità e fermezza in un contesto molto complesso.
Proteste e tensioni nel contesto politico italiano
La questione di piazza XX Settembre, scelta come luogo per il raduno di CasaPound, ha acceso un forte dibattito anche tra i partecipanti al corteo antifascista, che si sono dichiarati contrari alla concessione di spazi pubblici a gruppi di ispirazione fascista. Uno degli organizzatori ha infatti affermato al megafono che “a Bologna non si passa” e che il governo, concedendo questa possibilità, avrebbe “perso” nella difesa dei valori democratici della città. Altri manifestanti hanno ribadito che Bologna, città con una lunga tradizione di attivismo di sinistra, non dovrebbe ospitare manifestazioni di stampo neofascista.
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L’intervento del presidente del Senato, Ignazio La Russa
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato fermamente quanto accaduto a Bologna, estendendo la sua critica anche agli episodi di tensione verificatisi a Milano, durante una manifestazione pro-Palestina. La Russa ha espresso gratitudine per il coraggio e la professionalità dimostrati dagli agenti, dichiarando che questi incidenti, al di là dell’orientamento ideologico, devono essere fermamente condannati.
Una questione che infiamma il dibattito pubblico
L’episodio ha inevitabilmente suscitato reazioni forti anche tra i cittadini. I commenti online rispecchiano l’elevata polarizzazione che ormai caratterizza il dibattito pubblico in Italia. Alcuni utenti sui social network hanno elogiato l’intervento delle forze dell’ordine, mentre altri hanno criticato il permesso dato a CasaPound di manifestare, vedendolo come un segnale allarmante rispetto alla tolleranza delle istituzioni verso movimenti di estrema destra.
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