– A oltre due anni dalle elezioni politiche del 2022, emergono nuove polemiche e sospetti riguardo a presunte irregolarità elettorali in Calabria, sollevando dubbi e richieste di chiarimenti ufficiali. La deputata del Movimento 5 Stelle, Anna Laura Orrico, ha preso la parola alla Camera per chiedere un’informativa urgente al Ministero dell’Interno, con l’obiettivo di fare luce su anomalie rilevate nel collegio uninominale di Cosenza 2.
Secondo quanto riportato da un’inchiesta della trasmissione televisiva Report, nel collegio di Cosenza 2 vi sarebbe stata una percentuale di schede bianche insolitamente alta, pari al 10%. Questa percentuale è significativamente superiore alla media nazionale, che si attesta intorno al 2-3%. Tuttavia, la situazione ha preso una piega ancora più inquietante quando, in fase di verifica alla Camera dei deputati, queste schede, inizialmente classificate come bianche, sono risultate votate.
Orrico, intervenendo in aula, ha dichiarato: “Nel collegio uninominale di Cosenza 2 la percentuale di schede bianche che sono risultate invece valide alle verifiche è del 10%, un dato anomalo rispetto alla media nazionale”. Ha poi proseguito: “Non si tratta solo di assicurare la sicurezza dei cittadini che esprimono il proprio voto in maniera libera, ma anche di comprendere se esiste effettivamente in Calabria un meccanismo di controllo pseudo-mafioso del voto.”
La Sicurezza dei Seggi e degli Scrutatori Sotto Esame
Orrico ha inoltre sottolineato la necessità di garantire la sicurezza degli scrutatori e delle persone che presiedono i seggi durante le operazioni di scrutinio, oltre a quella dell’intera catena che si occupa del trasporto delle schede dai seggi fino alla Camera dei deputati. È proprio per questo motivo che il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, richiedendo un’indagine approfondita. “Erano schede verbalizzate come bianche, ma una volta aperte qui alla Camera, si è scoperto che presentavano voti validi. Questo richiede un’indagine e chiarimenti urgenti”, ha affermato Orrico.
Proteste in Aula e Richieste di Sospensione dei Lavori della Giunta Elezioni
Al termine dell’intervento di Orrico, la tensione in aula è salita: i deputati del M5S hanno esposto cartelli con la scritta “onestà” e intonato cori a favore della trasparenza. La protesta ha portato alla sospensione temporanea della seduta da parte del presidente della Camera. La richiesta del Movimento 5 Stelle non è solo di ottenere risposte dal Viminale, ma anche di sospendere i lavori della Giunta Elezioni di Montecitorio, per permettere un’indagine completa.
“Chiediamo che il ministro ci aiuti a fare chiarezza e che la Giunta Elezioni e il presidente Fornaro sospendano i lavori per investigare su quanto accaduto. Vogliamo sapere se in Calabria il voto è libero o se esistono pressioni ambientali riconducibili al potere di alcune famiglie”, ha dichiarato Orrico, mettendo in discussione la legittimità dei risultati elettorali nel collegio.
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La Reazione del Movimento 5 Stelle: Un Grido per la Legalità
La denuncia di Orrico si basa sulle informazioni preliminari fornite da Report, che ha evidenziato come nel collegio uninominale Cosenza 2 si sia registrata una discrepanza allarmante tra le schede bianche verbalizzate e quelle effettivamente trovate nelle buste. Questa circostanza, per il M5S, solleva il dubbio di un possibile controllo illecito dei voti, una situazione che richiede immediate risposte e trasparenza.
Le proteste del Movimento 5 Stelle hanno animato l’aula e acceso un dibattito nazionale sulle procedure elettorali in Calabria, sollevando dubbi sulle dinamiche del voto e sulla sicurezza dei processi democratici in regioni particolarmente delicate.
Con questa richiesta di informativa al Viminale, il M5S mira a mettere sotto i riflettori le presunte anomalie riscontrate in Calabria e a stimolare un’indagine più approfondita. “Non possiamo ignorare segnali che mettono in dubbio la libertà e la regolarità del voto, soprattutto quando i dati mostrano un’anomalia così rilevante”, ha concluso Orrico, chiedendo che le istituzioni intervengano per garantire un sistema elettorale trasparente e immune da influenze esterne.
L’inchiesta rimane aperta e ora l’attenzione è puntata sulle risposte del Ministero dell’Interno e della Procura.
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