Negli ultimi giorni, una vicenda ha infiammato i social e alimentato le polemiche politiche: il presunto furto subito dalla nota giornalista e conduttrice di Otto e mezzo, Lilli Gruber. L’episodio ha scatenato un acceso dibattito, in particolare per via di un post sui social del leader della Lega, Matteo Salvini, il quale ha colto l’occasione per criticare le posizioni della giornalista su immigrazione e accoglienza. Ma Gruber, durante una puntata della sua trasmissione su La7, non ha lasciato spazio a interpretazioni, rispondendo in diretta alle insinuazioni della destra e sottolineando come si tratti di un classico esempio di fake news.
Il furto e la reazione di Salvini
Secondo quanto riportato, Lilli Gruber è stata vittima di un furto mentre si trovava a Roma, durante il quale le è stato sottratto il borsello. L’episodio, apparentemente ordinario, è però diventato oggetto di speculazioni politiche. Matteo Salvini, leader della Lega, ha infatti pubblicato un post sui social insinuando che l’accaduto possa rappresentare una conferma dei rischi legati a una gestione “indiscriminata” dell’immigrazione. Nel suo messaggio, Salvini ha sarcasticamente accolto la Gruber nella realtà da lui descritta, scrivendo: «Anche Lilli Gruber ieri sera in diretta tv si rende conto che con un’accoglienza indiscriminata e un’immigrazione incontrollata non si va da nessuna parte. Ma come, quando lo diceva la Lega non eravamo brutti e cattivi? Benarrivata».
La risposta di Lilli Gruber in diretta
Lilli Gruber non ha tardato a replicare. Durante una puntata di Otto e mezzo, ha preso posizione chiaramente contro le insinuazioni di Salvini e delle forze politiche di destra, smontando le loro affermazioni e chiarendo la sua posizione: «Non ho mai difeso un’accoglienza indiscriminata con le porte aperte a tutti. Matteo Salvini può andarsi a rivedere qualche puntata delle tante di Otto e mezzo così potrà essere rassicurato». La giornalista ha sottolineato di non essersi mai schierata per un’accoglienza senza controllo, precisando che le sue posizioni sono sempre state più articolate e lontane da quella semplificazione proposta dai politici della destra.
L’accusa di manipolazione e fake news
Rivolgendosi agli esponenti di Fratelli d’Italia, che hanno suggerito senza prove che il furto fosse opera di un immigrato, Gruber ha criticato l’uso di un crimine comune per promuovere una narrazione politica divisiva e distorta. «Se hanno notizie su chi mi ha derubata devono andare subito in commissariato per fare una denuncia, visto che né io né la polizia sappiamo chi mi ha sottratto il borsello. Non sappiamo se sia stato un immigrato o un italiano, quindi mi chiedo: come fanno gli esponenti di Fratelli d’Italia a essere così sicuri che sia stato un immigrato?».
La giornalista ha quindi messo in luce quella che considera una pratica ricorrente da parte di alcune forze politiche: l’utilizzo di notizie non confermate o di semplici supposizioni per costruire un discorso di odio e paura. «Perché racconto tutto questo? Perché è un classico esempio di fake news, di manipolazioni, di una bugia che viene venduta per notizia vera. Se questo esecutivo di destra governa come manipola le informazioni c’è di che preoccuparsi», ha dichiarato, puntando il dito contro quello che considera un pericoloso abuso della verità a scopo politico.
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Manipolazione dell’informazione e allarme democratico
Questa vicenda ha sollevato una questione centrale nel dibattito pubblico: il ruolo della manipolazione delle informazioni. In tempi di fake news e disinformazione, episodi come questi rischiano di alimentare tensioni sociali, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella stampa. Il tentativo di associare un singolo crimine, del quale non sono noti i responsabili, a problematiche più ampie come l’immigrazione, evidenzia quanto sia facile sfruttare un evento comune per alimentare pregiudizi e dividere la popolazione.
Gruber, con la sua ferma reazione, ha cercato di mettere in guardia i telespettatori da questi tentativi di manipolazione, ribadendo l’importanza di un’informazione responsabile e della verifica dei fatti.
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