Ospite del programma Di Martedì condotto da Giovanni Floris, Alessandro Di Battista ha espresso dure critiche nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni, in particolare prendendo di mira Matteo Salvini e la sua retorica. Di Battista ha descritto la strategia dell’esecutivo come un tentativo di distogliere l’attenzione dai fallimenti su temi cruciali, come sicurezza, economia e gestione dell’immigrazione, utilizzando attacchi e retorica divisiva per coprire le difficoltà reali del Paese.
“Centri sociali comunisti? Una tattica per sviare l’attenzione”
Di Battista ha ironizzato sull’abitudine di Salvini di accusare i “centri sociali comunisti”, sottolineando come questo tipo di linguaggio sia una tattica per evitare di affrontare i problemi reali. “Salvini parla sempre di centri sociali comunisti, ma non nomina mai CasaPound o altre realtà di estrema destra. È un tentativo di concentrare l’attenzione su un nemico immaginario, distogliendo il pubblico dalle questioni fondamentali,” ha dichiarato Di Battista, aggiungendo che la destra fa spesso uso di “spauracchi ideologici” per mobilitare il consenso. Ha poi criticato la sinistra per cadere nella trappola, ricordando come nel 2022 si parli ancora di fascismo e comunismo, quando in realtà i veri problemi sono altri.
Dati preoccupanti sull’economia e insicurezza diffusa
Di Battista ha poi illustrato alcuni segnali d’allarme riguardanti l’economia italiana. Secondo i dati di Confindustria, le previsioni del PIL per il 2024 e il 2025 sono state riviste al ribasso, e la produzione industriale è in calo da ben 20 mesi consecutivi. “In un contesto di crisi economica, invece di adottare misure concrete per risollevare il Paese, il governo distoglie l’attenzione spostando il dibattito su questioni divisive come la sicurezza,” ha detto Di Battista.
Sul fronte della sicurezza, Di Battista ha evidenziato come la percezione di insicurezza sia diffusa tra i cittadini italiani, con episodi di violenza e criminalità in aumento.
“La destra ha vinto le elezioni promettendo maggiore sicurezza, ma la realtà è che il problema persiste e, anzi, peggiora.” Il giornalista ha anche menzionato diversi episodi di violenza avvenuti nell’ultima settimana, spiegando come la destra abbia strumentalizzato la paura per ottenere consensi, ma ora non riesca a mantenere le promesse.
Record di sbarchi e il fallimento delle politiche migratorie
Uno dei punti centrali del monologo di Di Battista è stata la gestione dell’immigrazione.
L’ex deputato ha ricordato come Salvini, quando era all’opposizione, accusasse il governo di “aprire le porte a chiunque”. Tuttavia, con il governo Meloni, i numeri non sono migliorati: il 2023 ha segnato un record storico di oltre 150.000 sbarchi. “È paradossale che un governo che si definisce sovranista e patriottico stia permettendo un afflusso senza precedenti,” ha dichiarato Di Battista, sottolineando come questo dato rappresenti una sconfitta per il centrodestra, che ha sempre puntato sulla riduzione dell’immigrazione illegale come punto focale del proprio programma.
Di Battista ha anche criticato l’iniziativa del governo di trasferire alcuni migranti in Albania, definendola una “mossa di facciata” che non risolve il problema alla radice. “Portare migranti in Albania per pochi giorni non è una soluzione, è un’operazione di immagine che serve solo a distrarre l’opinione pubblica,” ha spiegato, definendo questa strategia “un weekend mediatico per far dimenticare i veri problemi”.
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Una manovra finanziaria di facciata e la retorica anti-europea
Parlando della manovra finanziaria, Di Battista ha criticato il modo in cui il governo ha presentato la misura inizialmente come un attacco alla “tecnocrazia europea”, per poi ritrattare e conformarsi alle direttive di Bruxelles. “Fratelli d’Italia ha dichiarato che voterà per Ursula von der Leyen e la sua commissione, nonostante le promesse di sfida all’Europa. Questo è un chiaro esempio di doppio standard,” ha detto Di Battista. Ha anche evidenziato come la manovra, descritta in modo trionfale dai media vicini al governo, sia in realtà una misura ordinaria che non contiene vere riforme strutturali per migliorare l’economia italiana.
La dipendenza dagli Stati Uniti e la mancanza di autonomia politica
In conclusione, Di Battista ha affrontato la questione dell’influenza degli Stati Uniti sulla politica italiana, criticando l’atteggiamento “servile” che, a suo dire, sia destra che sinistra hanno adottato nei confronti dell’America. Ha ricordato come durante il referendum renziano gli esponenti del centrodestra si fossero indignati per un’interferenza diplomatica statunitense, ma ora sembrino accettare senza obiezioni le pressioni estere. “Sono vent’anni che i nostri politici si comportano come camerieri rispetto agli Stati Uniti, e questo ha portato alla perdita di sovranità politica,” ha detto Di Battista, menzionando anche il ruolo di figure influenti come Elon Musk, che secondo lui agiscono come veri e propri politici sulla scena globale.
Conclusione
L’intervento di Di Battista ha messo in luce una critica feroce e dettagliata della gestione politica del centrodestra, definendo Salvini e Meloni come leader incapaci di affrontare i problemi reali del Paese. La loro strategia, secondo Di Battista, è basata su “distrazioni” e “spauracchi ideologici” che distolgono l’attenzione dai problemi concreti come la crisi economica e l’insicurezza. Attraverso le sue parole, Di Battista ha invitato i cittadini a non lasciarsi ingannare dalle promesse elettorali e a chiedere una politica più onesta e orientata alle reali esigenze del Paese.
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