Un confronto infuocato si è consumato su La7, nel corso della trasmissione Coffee Break, tra il senatore del Movimento 5 Stelle Ettore Licheri e il deputato della Lega Stefano Candiani. Al centro della discussione: la legge di bilancio del governo Meloni e, in particolare, l’aumento delle spese militari, che ha portato a un acceso scontro verbale. Licheri ha criticato aspramente la manovra, sottolineando le priorità del governo, tra cui l’investimento di 7 miliardi e mezzo per la difesa nei prossimi tre anni, mentre, secondo lui, vengono sacrificati i fondi per i cittadini più bisognosi. Trovate il video in fondo all’articolo
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Le critiche di Licheri alla legge di bilancio
Licheri non ha perso tempo a elencare i punti critici della manovra. Secondo il senatore del M5S, la legge di bilancio del governo Meloni presenta notevoli falle. “È una manovra dove ci sono sacrifici per tutti?”, ha chiesto retoricamente Licheri, insinuando una risposta negativa. “Nei prossimi tre anni spenderemo 7 miliardi e mezzo in armi, non c’è alcuna tassa sugli extraprofitti delle banche, e c’è anche l’uomo del ponte [Matteo Salvini] con i 15 miliardi per il ponte sullo Stretto”, ha continuato.
Licheri ha così messo in discussione le priorità del governo, contestando la spesa militare mentre, sostiene, i cittadini italiani faticano a sostenere le spese mediche. Il senatore ha posto una domanda chiara a Candiani, chiedendogli conferma sull’allocazione dei fondi per la difesa: “Rispondi alla mia domanda: è vero che mettete quei miliardi in armi o no?”. Candiani, visibilmente infastidito, ha cercato di sviare la domanda, ma Licheri ha insistito: “Gli italiani lo devono sapere”.
La reazione di Candiani e il rischio di abbandonare la trasmissione
La pressione di Licheri ha esasperato il deputato della Lega, che ha risposto minacciando di lasciare la trasmissione: “Non mi fai parlare, Licheri. Basta, me ne vado”. Tuttavia, il senatore pentastellato non ha mollato la presa, continuando a chiedere spiegazioni sulle priorità di spesa del governo. “Siamo in un paese in cui i cittadini non hanno i soldi per curarsi – ha ribadito Licheri – e poi date quei soldi in armi?”. Candiani ha cercato di evitare la risposta, accusando Licheri di voler manipolare il dibattito a fini di propaganda politica. “Non è che può tirare la trasmissione dove vuole lui per far propaganda politica, c’è un limite alla decenza”, ha replicato Candiani, cercando di riportare la conversazione su un terreno più neutrale.
Il confronto ha continuato ad accendersi, con Candiani che ha insinuato che Licheri e il M5S fossero allineati con il Partito Democratico, accusandoli di far parte di una “certa sinistra” che si oppone agli interessi della nazione. Licheri ha ribadito che la questione non riguardava il PD ma il governo attuale, e che i cittadini meritano risposte chiare: “Rispondi sulle armi. Lascia stare il PD, ci sei tu al governo”.
Candiani, esasperato dalle continue insistenze, ha tentato di controbattere con ironia, chiedendo provocatoriamente se il M5S volesse addirittura che l’Italia uscisse dalla NATO: “Va bene, usciamo anche dalla Nato. Vuoi questo? Ditelo – ha esclamato – Così l’Italia diventa proprio un paese del Terzo Mondo”. La risposta di Licheri è stata puntuale e ferma, chiedendo nuovamente una risposta diretta e non una provocazione.
Il nodo del Superbonus e la chiusura del confronto
Candiani ha chiuso il confronto ricordando a Licheri che il M5S ha causato “casini” con il Superbonus, una misura adottata durante il governo Conte II e che ha creato diverse problematiche in termini di gestione fiscale. Tuttavia, anche questa accusa non ha distratto Licheri dalla questione principale del confronto: le priorità di spesa del governo Meloni e l’aumento delle risorse destinate alle forze armate.
Considerazioni finali
Il confronto su La7 riflette l’attuale clima di tensione tra le forze politiche in Italia, in cui la questione delle priorità di spesa pubblica diventa un terreno di scontro acceso. La legge di bilancio è da sempre un tema critico, che richiede scelte ponderate per bilanciare le risorse disponibili con le necessità dei cittadini. Tuttavia, quando le posizioni ideologiche si irrigidiscono, come nel caso di Licheri e Candiani, risulta difficile trovare un punto di incontro, e il dibattito rischia di trasformarsi in uno spettacolo di accuse reciproche senza che emergano risposte concrete per i cittadini.
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