Durante la puntata del 15 novembre 2024 de L’Aria che Tira, condotta su La7, si è verificato uno scontro verbale infuocato tra il giovane consigliere Paolo Romano e la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli. Il dibattito, inizialmente incentrato sulle politiche sociali e il supporto alle periferie, è degenerato in un acceso confronto personale, con Romano che ha sollevato la questione della condanna subita da Montaruli per l’uso improprio di fondi pubblici.
Romano: “Come si può parlare di poveri con una condanna per 25mila euro spesi in Swarovski?”
Romano: “Come si può parlare di poveri con una condanna per 25mila euro spesi in Swarovski?”
La tensione è salita quando Paolo Romano ha interrotto il dibattito generale per rivolgersi direttamente alla deputata di Fratelli d’Italia. “Voglio fare una domanda all’onorevole Montaruli. Lei mi risponda, o se vuole mi ignori, ma almeno mi lasci parlare,” ha esordito Romano, sottolineando la difficoltà di mantenere un dialogo con la parlamentare.
Romano ha poi incalzato: “In quel quartiere periferico di Torino, vicino alla vostra sede, quanto ci vuole per una persona che abita lì a guadagnare 25mila euro? Mi spieghi come può parlare di poveri, quando secondo una sentenza di condanna lei ha usato quei soldi pubblici per acquistare Swarovski.”
Montaruli (FDI) si difende: “I soldi sono stati restituiti prima del giudizio”
La risposta di Montaruli non si è fatta attendere. La deputata ha sottolineato di essersi dimessa all’epoca della condanna e di aver restituito i fondi contestati prima ancora che si arrivasse a un giudizio definitivo. “Non sono soldi che mi sono presa io, non avevo accesso diretto ai fondi,” ha ribattuto Montaruli, accusando Romano di non conoscere i dettagli del caso. Ha inoltre aggiunto che la sua condanna riguardava un “concorso in peculato,” una fattispecie diversa da quella descritta dall’opinionista.
Montaruli ha poi cercato di riportare il dibattito su temi politici, definendo l’attacco personale “squallido e fuori contesto” e invitando Romano a smettere di speculare su vicende passate. “Ci sono giudici e tribunali che decidono. Io ho già risposto di ciò che dovevo rispondere,” ha dichiarato.
Romano insiste: “Non parlate di poveri se venite condannati per peculato”
Romano non ha mollato la presa, continuando a mettere in dubbio la legittimità morale della parlamentare nel parlare di povertà e periferie. “Non potete parlare di poveri, quando siete stati condannati per l’uso improprio di fondi pubblici. È una questione di decenza,” ha affermato, ribadendo che i cittadini hanno il diritto di sapere la verità su chi li rappresenta.
Il confronto ha toccato anche un tema più ampio, con Romano che ha accusato il centrodestra di cambiare le leggi per tutelare i propri interessi. “Avete modificato la legge sul peculato due volte, quando non vi andava bene,” ha detto, facendo riferimento a precedenti controversie politiche.
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Montaruli: “Un attacco personale senza senso”
Montaruli ha definito l’attacco di Romano “ingiustificato” e ha chiesto di uscire dai casi personali per concentrarsi sui temi politici. Ha ricordato che all’epoca della condanna si era assunta le proprie responsabilità, dimettendosi, e che la questione era ormai chiusa. Tuttavia, la parlamentare ha risposto con fermezza alle accuse, definendo il comportamento di Romano “maleducato” e un tentativo di spostare l’attenzione dai problemi concreti del Paese.
Conclusione: uno scontro che infiamma il dibattito politico
Lo scontro tra Paolo Romano e Augusta Montaruli a L’Aria che Tira ha evidenziato il clima teso e polarizzato del dibattito politico italiano. Da un lato, Romano ha rappresentato la voce critica verso il governo e la gestione della politica sociale da parte di Fratelli d’Italia. Dall’altro, Montaruli ha difeso il proprio operato e quello del partito, cercando di riportare la discussione su temi politici di maggiore rilevanza.
L’episodio ha scatenato reazioni sui social, dove molti utenti si sono schierati da entrambe le parti, alimentando un dibattito acceso su trasparenza, etica e responsabilità politica.
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