Italia e PNRR sotto il mirino: le accuse di frode e le giustificazioni di Fitto
L’audizione di Raffaele Fitto, ex Ministro per gli Affari Europei e designato vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, ha suscitato un acceso dibattito nel Parlamento Europeo. Durante l’intervento nella commissione REGI, il deputato tedesco dei Verdi/Ale, Daniel Freund, ha affrontato Fitto con dure critiche riguardanti la gestione dei fondi europei da parte dell’Italia, portando alla luce questioni legate alle numerose indagini in corso per frodi sui fondi del PNRR.
Secondo i dati della Procura Europea, nel 2023 sono state avviate 206 investigazioni per presunte irregolarità nei fondi europei, per un danno stimato di 1,8 miliardi di euro. L’Italia emerge come principale indiziata, con il 75% dei casi di frode legati al proprio territorio. Rasmus Andresen ha messo in discussione la leadership italiana nella gestione dei fondi, sottolineando la necessità di maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle autorità governative.
L’Italia, vittima del proprio “successo”?
Fitto ha risposto alle accuse difendendo l’operato delle istituzioni italiane e attribuendo le numerose indagini a un presunto modello virtuoso di controllo. Richiamando l’intervento della procuratrice Laura Codruța Kövesi, Fitto ha dichiarato che il numero elevato di investigazioni in Italia non sarebbe segno di inefficienza, ma conseguenza del lavoro rigoroso della Guardia di Finanza, definita un esempio per gli altri Stati membri.
“La responsabilità non può essere associata automaticamente al Ministro degli Affari Europei,” ha ribattuto Fitto, aggiungendo che le indagini in corso rappresentano un processo ordinario che non implica automaticamente colpevolezza.
L’affondo di Freund: “Il governo Meloni sotto la lente”
Il deputato tedesco non si è limitato a sollevare il problema delle frodi. Ha criticato apertamente la mancanza di un’azione risolutiva del governo Meloni, di cui Fitto faceva parte come ministro per le Politiche di Coesione e il PNRR. “La gestione italiana dei fondi europei mostra lacune significative,” ha dichiarato Freund, sottolineando che le priorità politiche del governo sembrano aver favorito retoriche nazionalistiche a scapito di una gestione responsabile e trasparente.
Andresen ha poi collegato la questione dei fondi alla più ampia problematica del Next Generation EU, ricordando che il partito di Fitto, Fratelli d’Italia, si era astenuto nei voti del Parlamento Europeo per l’approvazione del piano. Secondo il deputato tedesco, l’atteggiamento ambivalente del governo italiano avrebbe danneggiato la credibilità dell’Italia agli occhi degli altri Stati membri.
“Fitto non è adatto”
Durante il dibattito, Freund ha dichiarato: “L’uomo che ha scombinato tutto in Italia ora dovrebbe assumersi la responsabilità dell’intera UE. Non credo sia una buona idea e non penso che possiamo permetterci il signor Fitto in questo ruolo”. Le parole dell’eurodeputato tedesco riflettono un malcontento crescente nei confronti di Fitto, già oggetto di numerose critiche per la gestione del PNRR e delle politiche di coesione durante il suo mandato come ministro per gli Affari Europei.
Le accuse sulle politiche italiane
Freund ha sottolineato come l’Italia, sotto la gestione di Fitto, abbia collezionato un record negativo in Europa per quanto riguarda l’utilizzo e il controllo dei fondi europei. Secondo il deputato dei Verdi, i numerosi scandali e le investigazioni legate al PNRR dimostrerebbero una cattiva amministrazione dei fondi da parte dell’ex ministro italiano.
Fitto si difende: “Un attacco politico”
In risposta alle critiche, Raffaele Fitto ha definito gli attacchi “prevedibili” e frutto di un’agenda politica ostile. Durante la sua audizione in Commissione REGI, Fitto ha sottolineato come l’Italia sia stata “vittima del suo successo” per la mole di fondi ricevuti dal Recovery Plan e ha difeso il lavoro della Guardia di Finanza nel monitoraggio dei fondi europei.
Leggi anche
Autonomia Differenziata: parole shock del ministro Calderoli” le opposizioni devono tac…” insorge il M5s – SCOPPIA IL CAOS
La recente discussione sull’autonomia differenziata, tornata al centro del dibattito politico italiano, si è riaccesa dopo le dichiarazioni del ministro
Fitto contro le accuse di “connivenza con il fascismo”
Un altro momento clou dell’audizione è stato l’intervento di Ana Miranda Paz, deputata spagnola dei Verdi/Ale, che ha accusato Fitto di essere un esempio di “estrema destra ripulita” e di portare avanti una “traiettoria di connivenza con il fascismo.” Fitto ha respinto con forza le accuse, definendole “lontanissime dalla realtà” e sottolineando la sua disponibilità al dialogo con tutte le forze politiche.
“Se sarò confermato come vicepresidente della Commissione Europea, lavorerò per unire e non dividere,” ha affermato Fitto, cercando di ridimensionare le critiche ricevute. Tuttavia, le sue risposte non hanno convinto del tutto gli europarlamentari presenti, lasciando aperti interrogativi sulla sua capacità di gestire efficacemente le politiche di coesione e di affrontare le sfide di trasparenza che il ruolo richiede.
Il PNRR: una sfida ancora aperta
Nonostante le polemiche, Fitto ha ribadito il proprio impegno per il completamento del PNRR entro il 2026, come previsto dal regolamento della Recovery and Resilience Facility. Ha respinto l’idea di proroghe e ha sottolineato l’urgenza di utilizzare in modo efficace gli strumenti già a disposizione.
L’audizione ha tuttavia evidenziato una spaccatura profonda all’interno del Parlamento Europeo, con il ruolo dell’Italia sotto esame. Se da una parte Fitto difende il Paese come “vittima del proprio successo,” dall’altra i deputati come Andresen e Miranda Paz richiamano l’attenzione su problemi sistemici che, secondo loro, rischiano di minare la fiducia nelle istituzioni europee.
Conclusioni
L’audizione a Bruxelles ha segnato un momento di forte tensione politica, con Fitto al centro di un dibattito che va ben oltre la sua persona, toccando temi cruciali come la trasparenza, la gestione dei fondi pubblici e la credibilità dell’Italia nel panorama europeo. Se confermato vicepresidente esecutivo della Commissione, Fitto dovrà affrontare un compito arduo: dimostrare che le critiche ricevute sono infondate e che l’Italia è in grado di rispettare gli impegni presi con l’Unione Europea.
VIDEO: