ULTIM’ORA – Grillo non ci sta! Si deve rivotare di nuovo la Costituente? Ecco cosa vuole l’ex GURU

La tensione all’interno del Movimento 5 Stelle si intensifica ulteriormente con una nuova richiesta di Beppe Grillo per la ripetizione della votazione che ha eliminato il suo ruolo di garante e sancito modifiche profonde al regolamento interno del Movimento. A supportare il fondatore del M5S, interviene Danilo Toninelli, ex ministro ed esponente di spicco vicino a Grillo, che rilancia la possibilità di una nuova votazione per ribaltare le decisioni prese.

La richiesta di Grillo e il peso dello Statuto

La richiesta di Grillo, esercitata nei termini previsti dall’articolo 10 lettera i) dello Statuto vigente, arriva pochi giorni dopo l’evento costituente “Nova”, durante il quale gli iscritti hanno approvato modifiche statutarie che includono l’abolizione del ruolo di garante, finora ricoperto proprio da Grillo, e la rimozione del limite dei due mandati.

Le modifiche, votate da oltre 50mila iscritti con una maggioranza superiore al 60%, hanno trasformato profondamente l’assetto del Movimento. Tuttavia, lo Statuto consente al garante, entro cinque giorni dalla pubblicazione dei risultati, di richiedere la ripetizione della votazione. In tal caso, per confermare le modifiche, sarà necessario che alla nuova votazione partecipi almeno la metà più uno degli iscritti aventi diritto al voto.

Le dichiarazioni del commercialista di Grillo

A commentare la situazione è stato Enrico Maria Nadasi, commercialista di Grillo e cofondatore dell’Associazione Movimento 5 Stelle 2013, che detiene i diritti sul simbolo del Movimento. Nadasi ha parlato apertamente di una volontà di Grillo di estinguere il simbolo per preservarlo come memoria storica: “Quel simbolo rappresentava una politica nuova, che ora non esiste più. Beppe vuole riaverlo indietro e metterlo in un museo. Faremo tutte le valutazioni necessarie, a 360 gradi.”

Nadasi ha definito il congresso costituente un’assemblea “farsa”, sottolineando come il Movimento abbia perso la sua identità originaria: “Si è passati da francescani a gesuiti. Grillo è rimasto deluso dal silenzio di molti che non hanno preso le sue difese. Il sogno del Movimento è stato tradito.”

Toninelli: “Il sogno non è morto, ci sarà una nuova votazione”

A rafforzare la posizione di Grillo, interviene Danilo Toninelli, che con un video social invita i militanti del Movimento a non abbandonare il progetto. “Cari movimentisti che oggi state soffrendo per l’eliminazione del garante e del limite dei due mandati, non disiscrivetevi dal M5S per rabbia,” ha dichiarato Toninelli.

Secondo l’ex ministro, una nuova votazione sarà inevitabile: “Ci sarà una nuova votazione che necessiterà del quorum, e non è detto che venga raggiunto. E dopo, il legittimo proprietario del simbolo farà valere la propria posizione e si riprenderà il simbolo. Il sogno è stato calpestato ma non è definitivamente morto.”

Le parole di Toninelli sottolineano l’esistenza di una fronda interna al Movimento che non accetta le recenti trasformazioni volute da Conte e punta a riappropriarsi dei valori originari.

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Le implicazioni politiche e legali

La richiesta di Grillo e il supporto di Toninelli evidenziano una profonda spaccatura all’interno del Movimento. Da un lato, Conte appare determinato a trasformare il M5S in un partito più tradizionale, orientato a una maggiore stabilità e competitività politica; dall’altro, Grillo e i suoi sostenitori denunciano il tradimento dei principi fondanti del Movimento.

In particolare, la questione del simbolo potrebbe avere risvolti legali significativi. L’Associazione Movimento 5 Stelle 2013, fondata da Grillo, detiene formalmente i diritti sul logo, e secondo Nadasi potrebbe avviare azioni legali per riappropriarsene.

La spaccatura nel Movimento

La divisione tra i sostenitori di Grillo e quelli di Conte riflette un dissenso profondo, che non si limita alle questioni statutarie ma riguarda l’identità stessa del Movimento. Per Toninelli e altri “movimentisti”, l’eliminazione del limite dei due mandati e del ruolo di garante rappresenta un tradimento degli ideali originari.

Un futuro incerto

Le prossime settimane saranno decisive per il futuro del Movimento 5 Stelle. Se la richiesta di Grillo per la ripetizione del voto dovesse essere accolta, il conflitto interno potrebbe intensificarsi ulteriormente. Al contrario, un rifiuto della richiesta potrebbe portare Grillo e i suoi sostenitori a intraprendere azioni legali o addirittura a promuovere una scissione.

Con il supporto di figure come Toninelli, il fondatore del M5S dimostra di non essere disposto a rinunciare alla sua battaglia. Resta da vedere se il Movimento riuscirà a superare questa crisi o se sarà destinato a una trasformazione irreversibile.

Conte verso un nuovo partito?

La mossa di Grillo pone Conte in una posizione difficile. L’attuale leader del Movimento, forte del consenso ricevuto durante il congresso, dovrà affrontare non solo la richiesta di ripetizione del voto, ma anche la possibilità che Grillo avvii un’azione legale per riappropriarsi del simbolo del Movimento.

Senza il logo e il supporto di una parte rilevante della base militante, Conte potrebbe essere costretto a fondare un nuovo partito, abbandonando definitivamente l’eredità simbolica e politica del Movimento 5 Stelle.

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