La denuncia shock del M5S contro Von der Leyen: ecco cosa hanno scoperto sulla spesa militare

 – La presentazione della nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen ha scatenato dure critiche da parte del Movimento 5 Stelle (M5S). In particolare, il vicecapodelegazione del M5S al Parlamento Europeo, Gaetano Pedullà, ha accusato la presidente della Commissione di aver abbracciato una retorica “bellicista e guerrafondaia” a scapito delle reali priorità sociali ed economiche dei cittadini europei.
In una nota rilasciata questa mattina, Pedullà ha dichiarato: “Ursula von der Leyen si è messa l’elmetto. Nel suo discorso di presentazione ha sposato la retorica bellicista dimenticando il grido di dolore di chi vive in condizioni di povertà e precarietà, oltre 100 milioni di cittadini europei.”

Critiche all’aumento della spesa per la difesa

Uno dei punti centrali della denuncia del M5S riguarda l’aumento della spesa per la difesa proposto dalla Commissione von der Leyen. Secondo Pedullà, questa misura rappresenta una priorità completamente errata in un momento storico in cui le disuguaglianze sociali ed economiche in Europa sono in continuo aumento.

“L’aumento della spesa per la difesa non è prioritario,” ha affermato Pedullà, sottolineando come queste risorse potrebbero essere impiegate in altri ambiti più urgenti, come il contrasto alla povertà, il sostegno al lavoro e l’istruzione. Secondo il deputato europeo, la scelta di von der Leyen dimostra una mancanza di sensibilità verso i bisogni reali dei cittadini: “L’unico investimento a costo zero utile all’Europa è nel dialogo fra i popoli per mettere fine alle guerre, in Ucraina come a Gaza.”

Una Commissione “invotabile” per il M5S

Il Movimento 5 Stelle non solo respinge la visione politica di von der Leyen, ma si impegna a opporsi con forza alla sua linea di governo. Pedullà ha definito la Commissione “invotabile” per una forza politica come il M5S, che si identifica come progressista e vicina ai problemi delle classi popolari.

“Questa Commissione è invotabile per una forza popolare e progressista come la nostra,” ha dichiarato Pedullà. “Con coerenza e forza saremo la più forte resistenza a questo destino bellicista, ciecamente liberista e oscurantista che Ursula e i partiti ormai piegati a destra ci stanno imponendo.”

L’intento dichiarato dal M5S è quello di lavorare per sfiduciare l’intero collegio di commissari, ritenuti “pericolosi per il futuro dell’Europa.”

Il contesto delle critiche

Le parole di Pedullà arrivano in un momento di forte tensione all’interno delle istituzioni europee. La guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente hanno riportato in primo piano la questione della sicurezza e della difesa comune, spingendo molti governi a incrementare i budget militari. Tuttavia, questa strategia è oggetto di critiche crescenti, soprattutto da parte delle forze politiche più orientate a sinistra e dei movimenti pacifisti, che ritengono che si stia dando la priorità agli armamenti a scapito delle politiche sociali.

Il Movimento 5 Stelle, che si è sempre distinto per il suo approccio critico verso le politiche europee mainstream, considera queste scelte una grave deviazione dai principi di solidarietà e progresso sociale che dovrebbero guidare l’Unione Europea.

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Un’Europa divisa tra sicurezza e solidarietà

La presa di posizione del M5S evidenzia una profonda frattura nella politica europea contemporanea. Da un lato, i sostenitori di un’Europa più militarizzata e pronta a rispondere alle crescenti minacce globali; dall’altro, chi chiede un ritorno alle politiche sociali e al dialogo come strumenti per garantire stabilità e sicurezza a lungo termine.

Le critiche mosse da Pedullà e dal Movimento 5 Stelle sollevano interrogativi fondamentali sul futuro dell’Unione Europea: quale direzione prenderà? Sarà in grado di bilanciare le esigenze di sicurezza con quelle di giustizia sociale? E, soprattutto, quale sarà il ruolo delle forze progressiste come il M5S in questa partita?

Questi interrogativi restano aperti, mentre il Parlamento Europeo si prepara ad affrontare le prossime sfide con una Commissione che, sin dalla sua nascita, promette di essere tra le più controverse della storia recente.
IL VIDEO SHOCK SULLE ARMI:

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