Un quadro frammentato e un elettorato incerto
I sondaggi pubblicati il 3 dicembre 2024 da Noto Sondaggi per “Porta a Porta” fotografano una realtà politica italiana sempre più frammentata e instabile. Le intenzioni di voto mostrano variazioni marginali per molti partiti, ma emergono segnali importanti che testimoniano un momento di difficoltà per l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni e il suo partito, Fratelli d’Italia (FDI).
Il gradimento dell’esecutivo e di Giorgia Meloni al minimo storico
Oltre ai dati sulle intenzioni di voto, un altro aspetto critico riguarda il calo di gradimento dell’esecutivo e della presidente del Consiglio. Secondo gli ultimi rilevamenti, l’apprezzamento per il governo scende al 42%, perdendo 3 punti in un mese e segnando il livello più basso dall’inizio del mandato. Anche Giorgia Meloni subisce un calo analogo, con un indice di gradimento del 43%, il più basso dalla fine del 2022.
Tre fattori principali sembrano aver contribuito a questo calo:
1. La manovra di bilancio: Considerata insufficiente da molti segmenti sociali, la legge di bilancio ha introdotto sacrifici che hanno suscitato critiche sia dai sindacati sia da parte del mondo imprenditoriale.
2. Divisioni interne alla maggioranza: Le tensioni tra i partiti della coalizione di governo hanno eroso la percezione di solidità e leadership che Giorgia Meloni aveva costruito nei mesi precedenti.
3. Le recenti elezioni regionali: I risultati negativi del centrodestra, in particolare in regioni come l’Umbria, hanno mostrato segnali di debolezza nella capacità di attrarre consenso anche a livello locale.
Secondo i dati, FDI rimane la forza politica più votata con il 29,5%, ma registra un calo di 0,5 punti rispetto a due settimane fa. A seguire, il Partito Democratico (PD) guadagna terreno, salendo al 24,5% (+0,5), confermando una ripresa che lo rende il principale antagonista del centrodestra. Il Movimento 5 Stelle (M5S) scende all’11,5% (-0,5), evidenziando una difficoltà nel recuperare centralità politica. Partiti di minore dimensione, come Forza Italia (FI) e Lega, si mantengono stabili rispettivamente al 9% e all’8%, mentre Verdi e Sinistra si attestano al 6%, senza variazioni.
I piccoli partiti: il ruolo degli outsider
Tra i partiti minori, emergono movimenti interessanti. Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda si posizionano entrambi al 2,5%, con Renzi che guadagna 0,5 punti e Calenda che invece ne perde altrettanti. Questo conferma una crescente competizione tra i due, che non riescono però a sfondare in maniera significativa. Noi Moderati segna un modesto 2% (+0,5), mentre +Europa rimane ferma all’1,5%. La categoria “Altri” raccoglie il 3% delle preferenze, stabile rispetto alle precedenti rilevazioni.
Un dato rilevante è quello relativo agli indecisi e agli astenuti, che si attestano al 41%, evidenziando una grande disaffezione verso la politica e una difficoltà per i partiti nel mobilitare nuove fasce di elettorato.
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Le prospettive per il futuro politico italiano
Questo scenario riflette un momento di incertezza e transizione per la politica italiana. Il calo di gradimento per il governo e per Giorgia Meloni rappresenta un campanello d’allarme per il centrodestra, che rischia di perdere parte del sostegno popolare accumulato negli ultimi anni. Allo stesso tempo, l’alto numero di indecisi e astenuti sottolinea la necessità per tutte le forze politiche di ricostruire un rapporto di fiducia con l’elettorato.
Il Partito Democratico sembra essere in una posizione favorevole per capitalizzare questo momento di difficoltà dell’avversario, ma la frammentazione del quadro politico e l’instabilità generale rendono il panorama futuro difficile da prevedere.
In conclusione, mentre il governo affronta sfide interne ed esterne sempre più impegnative, i prossimi mesi saranno cruciali per comprendere se Giorgia Meloni e il suo esecutivo sapranno recuperare consenso o se il calo di popolarità continuerà, aprendo scenari nuovi e imprevedibili per la politica italiana.
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