Travaglio scatenato contro il PD e Meloni: il suo intervento a “Otto e Mezzo” – VIDEO EPICO

Marco Travaglio, ospite della trasmissione televisiva Otto e Mezzo, ha offerto un’analisi spietata della situazione politica italiana, concentrandosi sulle cosiddette élite, sulla gestione del potere da parte del governo Meloni, e sul ruolo del Partito Democratico. Le sue parole non hanno risparmiato critiche né agli esponenti della destra né alla sinistra, mettendo in luce contraddizioni, ambiguità e scelte politiche discutibili.

L’attacco alle élite e al PD

Secondo Travaglio, in Italia oggi chi rappresenta le élite sono proprio coloro che un tempo promettevano di combatterle. Giorgia Meloni, inizialmente portavoce di una destra anti-élite, si sarebbe “completamente accomodata” nei salotti del potere. L’altro grande rappresentante delle élite, secondo Travaglio, è il Partito Democratico, accusato di aver tradito il suo ruolo di opposizione.

Un esempio lampante di questa vicinanza alle élite, sostiene Travaglio, è il silenzio della leader del PD, Elly Schlein, sullo scandalo Stellantis-Tavares. “Non è un caso se Schlein è l’unico leader politico italiano che non ha detto una parola su questo scandalo,” ha sottolineato il direttore del Fatto Quotidiano. E non è tutto: “Il PD vota per la guerra insieme alla destra, vota la Commissione Von der Leyen, vota Fitto e approva il condono salva-grattacieli di Milano, che spalancherà la strada a una sanatoria per tutti gli abusi edilizi nazionali.”

Il ruolo di Meloni e le lobby

Travaglio ha poi puntato il dito contro la premier Giorgia Meloni, accusandola di aver tradito le promesse elettorali. La tassa sugli extraprofitti, che avrebbe dovuto colpire i settori che hanno lucrato enormemente durante le crisi – come quello bancario, energetico, assicurativo e delle telecomunicazioni – è stata bloccata, presumibilmente sotto pressione delle lobby.

Secondo Travaglio, “le lobby di Mediaset, delle industrie delle armi, delle banche, dell’energia e della sanità privata continuano a dettare le regole del gioco, e Meloni ha scelto di non scontrarsi con loro.” Questa trasformazione da una destra “antiamericana e sociale” a una destra “filoamericana e antisociale” è, per il giornalista, la dimostrazione di un totale asservimento al sistema delle élite.

Il paradosso dei governi tecnici

Travaglio ha poi allargato il discorso, criticando i governi tecnici – con un confronto tra Mario Monti e Mario Draghi – ma riconoscendo anche alcune differenze. Monti, pur appartenendo alle élite, avrebbe avuto il coraggio di opporsi a certe lobby, come nel caso del tetto al contante o della candidatura di Roma alle Olimpiadi. Draghi, invece, è stato più cauto e ha preferito non mettersi contro nessuno.

Tuttavia, la critica più feroce è rivolta alla contraddizione tra i proclami e le azioni concrete. “La Meloni ha fatto 20 condoni, e ora deve inviare avvisi fiscali intimidatori perché il sistema del concordato rischia di fallire. Prima o poi, da qualche parte i soldi bisognerà prenderli.”

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L’illusione della crescita economica

Travaglio ha poi smontato la narrazione ottimistica del governo Meloni sui dati economici. “La crescita è dello 0,5%, contro l’1% promesso dal governo. Gli investimenti sono completamente fermi e gli unici fondi sono destinati a progetti faraonici come il Ponte sullo Stretto, che probabilmente non si farà mai.”

In questo contesto, i salari italiani sono tra i più bassi d’Europa, con un potere d’acquisto in caduta libera che frena la ripresa economica. “La Meloni continua a parlare di un’Italia che è tornata a correre, ma la realtà dice tutt’altro. I dati ISTAT e le difficoltà quotidiane degli italiani dimostrano che siamo ben lontani dal Bengodi promesso.”

La crisi della politica e l’interesse generale

Infine, Travaglio ha denunciato la mancanza di un vero senso dell’interesse generale nella politica italiana. Secondo il giornalista, oggi sia i cittadini sia i politici sono mossi esclusivamente da interessi personali o di breve termine.

“L’interesse generale è scomparso, sostituito da una corsa al consenso immediato. I cittadini cercano di evadere le tasse, i politici fanno condoni per garantirsi il favore dell’elettorato, e le élite continuano a dettare le regole del gioco.”

Conclusione

L’intervento di Travaglio a Otto e Mezzo è stato un duro atto d’accusa contro l’intero sistema politico italiano. Sia la destra al governo sia la sinistra all’opposizione sono state dipinte come strumenti al servizio delle élite, incapaci di rispondere alle vere esigenze del Paese. In un contesto di crisi economica e sociale sempre più grave, le sue parole risuonano come un monito: senza un cambio di rotta deciso, l’Italia rischia di rimanere intrappolata in un circolo vizioso di declino e disillusione.
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