Roma, 7 dicembre 2024 – Alessandro Di Battista torna a far parlare di sé con una lunga e appassionata dichiarazione durante la trasmissione Accordi e Disaccordi sul Nove. L’ex esponente di spicco del Movimento 5 Stelle ha ripercorso i momenti più turbolenti della sua carriera politica, svelando retroscena sulle decisioni che hanno segnato la storia recente del Movimento, con particolare riferimento al governo Draghi e ai rapporti con Beppe Grillo.
La rottura con Grillo e il rifiuto del Governo Draghi
Di Battista ha raccontato apertamente di come la decisione di sostenere il governo Draghi sia stata una delle principali cause della sua uscita dal Movimento 5 Stelle. “Io ho lasciato il Movimento quando Conte non era neanche iscritto, e l’ho fatto per le scelte prese da Grillo insieme ad altri. Il governo Draghi è stata una porcheria politica, e io non potevo restare”, ha dichiarato con fermezza.
L’ex parlamentare ha rivelato di aver avuto uno scontro telefonico acceso con Grillo all’epoca. “Quando ho detto che quel governo era un errore storico, lui mi ha risposto: ‘Dibba, dici sempre no, sei troppo duro’. Ma per me quella scelta ha aperto la strada a Giorgia Meloni, un errore imperdonabile”, ha spiegato.
Di Battista non risparmia critiche nemmeno a Roberto Fico, considerato da lui uno dei principali promotori del governo Draghi. “La colpa non è solo di Grillo. Fico è stato un artefice di quella scelta, forse quanto Beppe. Mi infastidisce che oggi ci siano esponenti del Movimento che criticano Grillo per il governo Draghi, quando sono stati loro a spingerlo in quella direzione”.
La critica alle politiche del governo Draghi
Oltre alle questioni interne, Di Battista ha attaccato duramente le politiche del governo Draghi, definendole contrarie ai valori fondanti del Movimento. “Ho detto no al governo della legge Cartabia, all’invio di armi in Ucraina e alle sanzioni contro la Russia. Queste scelte hanno distrutto tutto ciò che avevamo costruito”, ha affermato.
Un altro punto dolente è stata l’espulsione di alcuni membri del Movimento che si erano opposti al governo Draghi. “Beppe non ha detto nulla quando furono cacciate quelle persone, ma io ho tutta la stima del mondo per loro”, ha aggiunto.
Grillo: Un leader controverso ma fondamentale
Nonostante le critiche, Di Battista ha riconosciuto l’importanza del ruolo di Grillo nella nascita e nel successo del Movimento 5 Stelle. “Grillo non è il proprietario del Movimento, ma ha fatto tante cose importanti, spesso contro il suo stesso interesse”, ha dichiarato. Ha poi elogiato il contributo di Grillo e Casaleggio, sottolineando come abbiano dato opportunità uniche ai membri del Movimento.
Di Battista ha però criticato alcune scelte economiche di Grillo, come l’ingente investimento di 300mila euro per la comunicazione. Tuttavia, ha difeso il comico genovese dagli attacchi personali, in particolare quelli legati al denaro: “Attaccarlo sui soldi è una bassezza. Grillo ha speso milioni di euro per il Paese, sacrificando anche la sua carriera professionale”.
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Il rapporto con Conte e il futuro del Movimento
Concludendo, Di Battista ha sottolineato di voler guardare avanti, concentrandosi sulle “cose belle” fatte dal Movimento e sulle battaglie ancora da combattere. Resta da vedere se il suo ritorno al centro della scena politica segnerà un nuovo capitolo per il Movimento 5 Stelle o se le fratture interne continueranno a dominare il dibattito.
Conclusione
Le dichiarazioni di Alessandro Di Battista aggiungono un nuovo tassello alla complessa narrazione del Movimento 5 Stelle, diviso tra l’eredità del passato e la sfida di ritrovare la propria identità. Le critiche a Grillo, Fico e Conte, unite alla fermezza sulle scelte politiche, dimostrano come Di Battista continui a rappresentare una voce fuori dal coro, con il potenziale di influenzare il futuro del Movimento e della politica italiana.
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