Conte a Meloni fa bollire aula: “M5S ridà 100 mln di stipendi, non accettiamo l…” – IL SUPER VIDEO

Roma, 17 dicembre – Durante le dichiarazioni di voto alla Camera sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio europeo, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha sferrato un attacco frontale al governo, toccando sia le questioni economiche che politiche. Al centro dell’intervento, l’ineguaglianza sociale, le spese governative e il conflitto in Ucraina.

Sui finanziamenti ai partiti: “Come vi permettete?”

Conte ha criticato apertamente la recente proposta di aumentare i finanziamenti pubblici ai partiti, accusando l’esecutivo di mettere in secondo piano le necessità reali dei cittadini. “Avete provato a raddoppiare i finanziamenti ai partiti ed eravate in buona compagnia. Il vostro obiettivo non è combattere le disuguaglianze, ma combattere nel Consiglio dei ministri per ministri e sottosegretari,” ha tuonato Conte.

Ha poi attaccato l’ipotesi di un aumento degli stipendi: “È una vergogna la proposta di 7 mila euro in più al mese. Sono cinque volte lo stipendio di un’insegnante. Ma come vi permettete? E dice a noi che non accetta lezioni dal M5S? Noi da anni restituiamo cento milioni alla collettività, tagliandoci gli stipendi.” Un’affermazione che rivendica l’impegno del Movimento nella riduzione dei costi della politica, un cavallo di battaglia storico.

Un governo lontano dalle necessità dei cittadini

In chiusura, Conte ha accusato il governo Meloni di ignorare i problemi quotidiani dei cittadini, con particolare riferimento alle difficoltà economiche derivanti dall’aumento dei costi energetici e alle disuguaglianze crescenti. “La pace è lontana e l’inverno si presenta come uno dei più costosi degli ultimi anni,” ha sottolineato Conte, riprendendo il discorso sulla necessità di una politica più vicina alle famiglie e ai lavoratori.

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Cosa ha detto:

“Io sostengo che il governo riserva un trattamento di favore solo a coloro che possono permetterselo, trascurando gli italiani con stipendi da sfruttamento o indegni, e i pensionati ai quali offre solo 1 euro 80. Questa retorica si traduce in un apparente altruismo che maschera servilismo verso i potenti, mentre mostra ostilità verso chi si trova in difficoltà. Dobbiamo chiederci se questa è la sicurezza che promettono ai cittadini. In questi due anni, abbiamo assistito all’abolizione del reato di abuso d’ufficio, alla riduzione del traffico di influenze e alla mancata rimozione di una ministra responsabile di truffa sui fondi COVID. Hanno persino tentato di raddoppiare i finanziamenti ai partiti politici e hanno proposto di permettere ai condannati per corruzione di essere nominati nei comuni, una proposta che abbiamo fermato.

Il vostro vero obiettivo non sembra essere la lotta alle disuguaglianze nel paese, ma piuttosto la lotta per mantenere il potere all’interno del Consiglio dei Ministri. È vergognoso che proponiate di aumentare gli stipendi dei ministri e sottosegretari di più di 5.000€ al mese, quando è cinque volte lo stipendio di un insegnante. Come osate criticare il Movimento 5 Stelle, quando da anni noi tagliamo gli stipendi per restituirli alla collettività? – Ribadendo oltre 100 milioni di euro –  Non accettiamo lezioni su questo fronte. Presidente, è il momento di concludere.”

Conclusioni

Con questo intervento, Giuseppe Conte ha riaffermato la linea del Movimento 5 Stelle, opponendosi fermamente alla direzione presa dal governo Meloni su più fronti: dall’aumento dei costi della politica, alla gestione del conflitto in Ucraina, fino alla critica di un’Europa piegata alla logica militare. Rivendicando la scelta del M5S di restituire cento milioni di euro ai cittadini, Conte ha lanciato un messaggio chiaro: “Non accettiamo lezioni. Combattiamo per chi è in difficoltà, non per i privilegiati.”

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