Nella puntata del 17 dicembre 2024 di Otto e Mezzo, Marco Travaglio ha delineato un quadro impietoso della leadership di Giorgia Meloni, sottolineando le sue contraddizioni politiche Con un intervento diretto e tagliente, il direttore del Fatto Quotidiano ha evidenziato come Meloni, pur trovandosi al culmine del potere in Europa, sembri incapace di sfruttare questa posizione per portare avanti un’agenda concreta e incisiva.
Un premier in crisi: “Si comporta come il capo dell’opposizione”
Travaglio ha criticato il discorso tenuto dalla Meloni alla Camera, sottolineando come la premier continui a comportarsi come un capo dell’opposizione piuttosto che come il leader del governo. “Qualcuno dovrebbe avvertirla che è lei al comando. Nessuno con cui se la prende può impedirle di fare le cose che vorrebbe fare,” ha affermato il giornalista, aggiungendo che questa sindrome di accerchiamento rappresenta un segno di debolezza.
Le accuse sulle “macumbe” ai 5 Stelle
“Nel momento in cui tutte le cancellerie europee cadono una dopo l’altra, lasciandola come unico punto di riferimento, dovrebbe approfittare di questo vantaggio per esercitare un protagonismo politico,” ha continuato Travaglio. “Invece, Meloni si perde in guerre inutili, accuse senza fondamento e polemiche che la fanno apparire in crisi di nervi.”
Nel suo discorso alla Camera, Meloni ha attaccato i 5 Stelle accusandoli di “macumbe” contro il governo e di non agire nell’interesse della nazione quando non sono al potere. A questo, Travaglio ha replicato che tali affermazioni sono sterili e inutili: “Più che attaccare, Meloni dovrebbe concentrarsi sul governare. È paradossale che accusi gli altri di sabotare il governo quando è lei stessa a non utilizzare il potere che le deriva dalla sua posizio
Il caso Albania: tra fallimento e retorica
Il piano per i centri in Albania, che Meloni continua a difendere come una soluzione innovativa per la gestione dei migranti, è stato descritto da Travaglio come un evidente fallimento. “Meloni continua a dire che funzioneranno, ma come diceva Einstein, è follia ripetere lo stesso comportamento aspettandosi risultati diversi,” ha detto. Secondo il giornalista, questo accanimento su un progetto già compromesso dimostra l’incapacità del governo di riconoscere i propri errori e cambiare strategia.
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Gli stipendi dei ministri: una scelta imbarazzante
Un altro punto critico sollevato da Travaglio riguarda la recente proposta di raddoppiare gli stipendi dei ministri non parlamentari per equipararli a quelli dei deputati. “Mentre dai 1 euro e 80 ai pensionati minimi, parli di raddoppiare gli stipendi ai ministri? È davvero imbarazzante,” ha commentato Travaglio, sottolineando come questa scelta sia in netto contrasto con le difficoltà economiche che colpiscono le fasce più deboli della popolazione.
Conclusioni: segni di debolezza nel momento di massima potenza
Secondo Travaglio, Meloni si trova in una posizione unica, con il panorama politico europeo che le offre un’opportunità irripetibile per esercitare un ruolo di primo piano. Tuttavia, il suo approccio polemico e le scelte discutibili, come l’insistenza sul piano albanese e la proposta di aumentare gli stipendi dei ministri, stanno minando la sua credibilità.
“Questo è il momento in cui dovrebbe agire, fare la differenza e rispondere alle vere necessità degli italiani. Invece, continua a comportarsi come se fosse all’opposizione, sprecando il capitale politico che ha a disposizione,” ha concluso Travaglio.
La sensazione, dunque, è che il governo Meloni stia perdendo di vista le priorità, lasciandosi trascinare in polemiche che non giovano né all’immagine del premier né al futuro del Paese.
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