Roma, – Il Senato è stato teatro di una vivace protesta da parte delle opposizioni contro la gestione della Legge di Bilancio, definita un “monocameralismo di fatto” che svuota di significato il ruolo di uno dei due rami del Parlamento. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli, ha tenuto un intervento particolarmente acceso, denunciando una prassi consolidata che da anni mina l’efficacia del dibattito parlamentare.
La denuncia di Patuanelli: una patologia da curare
Nel suo intervento, Patuanelli ha sottolineato come la legge di bilancio, ormai dal 2018, venga di fatto discussa e approvata in un solo ramo del Parlamento, relegando il Senato a un ruolo puramente simbolico. “Anche quest’anno, uno dei due rami del Parlamento viene mortificato e privato delle proprie competenze. Siamo di fronte a una patologia che necessita di una cura immediata. Il Parlamento non può essere ridotto a un passacarte per decisioni prese altrove,” ha affermato il senatore.
Patuanelli ha poi proposto una soluzione strutturale: “La seduta comune del Parlamento, come avanzato dal Movimento 5 Stelle nella riforma del premierato, potrebbe rappresentare una via d’uscita. Da gennaio bisogna iniziare a lavorare per discutere la prossima legge di bilancio con regole nuove, che rispettino il ruolo di entrambi i rami del Parlamento.”
La protesta delle altre opposizioni
La protesta non si è limitata ai pentastellati. Anche Enrico Borghi di Italia Viva e Francesco Boccia del Partito Democratico hanno espresso il loro dissenso verso un sistema che, secondo loro, svilisce il ruolo del Senato. Borghi ha criticato il “rito stanco e ipocrita” con cui si procede, sottolineando che nessun emendamento verrà realmente discusso o votato. “Il Senato è costretto ad assistere passivamente, e questo è inaccettabile,” ha detto Borghi.
Boccia ha rincarato la dose, definendo la manovra “arrivata morta, inerme” e chiedendo un impegno formale per modificare le modalità di approvazione della legge di bilancio. “Sono sei mesi che chiediamo una riforma della legge di contabilità, ma non ci sono risposte. L’umiliazione del Parlamento è sotto gli occhi di tutti,” ha dichiarato il capogruppo dem.
Un tema urgente per il futuro
La questione sollevata in Senato ha riacceso il dibattito sulla necessità di una riforma strutturale del processo legislativo in Italia. Il Movimento 5 Stelle, attraverso Patuanelli, ha lanciato un appello per iniziare a discutere già da gennaio nuove regole per evitare il ripetersi di quanto accaduto quest’anno.
Anche la recente riforma del Patto di Stabilità e Crescita a livello europeo impone, secondo Patuanelli, un ripensamento delle modalità con cui vengono prese le decisioni economiche in Italia. “Non possiamo più rimanere fermi a guardare questo triste spettacolo ripetersi. È necessario un cambio di passo,” ha concluso.
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Il rischio di un monocameralismo permanente
La polemica sulla legge di bilancio non è nuova, ma il tema assume oggi una particolare gravità, in un contesto in cui il Parlamento sembra sempre più marginalizzato. La pratica di concentrare le decisioni su un solo ramo legislativo è vista da molti come un pericoloso precedente che potrebbe consolidarsi negli anni.
La richiesta unanime, anche se con sfumature diverse, è che il Parlamento torni a svolgere il proprio ruolo centrale nel processo legislativo. La sfida sarà trovare un accordo trasversale per garantire che l’approvazione della legge di bilancio avvenga in modo più trasparente e partecipativo.
Conclusioni
Il duro intervento di Stefano Patuanelli e le critiche delle opposizioni hanno evidenziato una profonda insoddisfazione per lo stato attuale dei lavori parlamentari. Mentre il governo difende la propria posizione, il dibattito sulla riforma delle procedure legislative sembra destinato a diventare uno dei temi centrali del 2025. Resta da vedere se ci sarà la volontà politica di trasformare le proteste in un’azione concreta per riformare il sistema.
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