Il Direttore del Fatto Quotidiano Attacca Duramente l’Esecutivo su La7
L’informativa del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sulla scarcerazione ed espulsione del generale libico Osama Almasri si è trasformata, secondo Marco Travaglio, in una “gag comica irresistibile”. Ospite della trasmissione Otto e Mezzo su La7, il direttore de Il Fatto Quotidiano ha smontato pezzo per pezzo la girandola di dichiarazioni rilasciate dal governo, definendole un susseguirsi di versioni contraddittorie, al limite del grottesco.
La “Gag” del Governo Meloni: Un Caos di Versioni e Smentite
Secondo Travaglio, la gestione del caso Almasri ha evidenziato un governo che ha cambiato più volte la sua narrativa, dimostrando confusione e incoerenza. Il giornalista ha ricostruito la sequenza delle dichiarazioni contraddittorie, mettendo in luce le falle nel racconto ufficiale:
1. 21 gennaio – Il Ministro Nordio afferma di aver ricevuto la richiesta d’arresto della Corte Penale Internazionale e di essere in fase di valutazione. Tuttavia, mentre il ministro prende tempo, Almasri viene scarcerato.
2. Successivamente – Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani attribuisce la responsabilità ai giudici italiani, accusandoli di aver commesso errori.
3. Fratelli d’Italia – Il partito di Giorgia Meloni si dissocia dal caso, sostenendo che il governo non ha avuto alcun ruolo nella scarcerazione e che la colpa è della Corte Penale Internazionale, che avrebbe dovuto agire quando Almasri si trovava ancora in Germania.
4. Cambio di posizione di Tajani – Il Ministro degli Esteri modifica la sua dichiarazione iniziale, sostenendo che “L’Aja non è la bocca della verità” e che il governo italiano ha agito secondo le proprie valutazioni politiche.
5. Piantedosi interviene in Senato – Il Ministro dell’Interno afferma di aver compreso fin dall’inizio la pericolosità di Almasri e di aver quindi disposto la sua espulsione, smentendo le dichiarazioni precedenti di Nordio.
6. Ulteriore confusione – Fratelli d’Italia accusa la polizia giudiziaria di non aver avvisato tempestivamente Nordio. Nel frattempo, Meloni cambia nuovamente la narrativa, affermando che la decisione è stata presa dal governo per garantire la sicurezza nazionale.
7. Donzelli rimescola le carte – L’esponente di Fratelli d’Italia sostiene che la scarcerazione è stata decisa dalla Corte d’Appello e che Nordio non poteva intervenire perché non aveva ricevuto i documenti necessari.
8. La versione finale di Nordio – Il Ministro della Giustizia afferma di aver ricevuto le carte, ma che queste erano in inglese e con allegati in arabo. Secondo lui, i documenti contenevano errori e date sbagliate, rendendo nullo l’atto di arresto. Tuttavia, Piantedosi lo smentisce ancora una volta, ribadendo di aver compreso fin da subito la pericolosità di Almasri.
Travaglio: “Mancano solo le Cavallette e Sono Meglio di Belushi”
Il direttore de Il Fatto Quotidiano ha ironizzato pesantemente sulla gestione del caso da parte del governo, paragonando l’intera vicenda a una scena da commedia:
> “Se non ci fosse di mezzo un torturatore, si dovrebbe parlare di una gag comica irresistibile ai livelli dei Blues Brothers. Mancano solo le cavallette e poi questi sono meglio di John Belushi”.
L’accusa di Travaglio è chiara: il governo ha gestito il caso con approssimazione, senza una linea coerente, arrivando a smentirsi ripetutamente nel giro di pochi giorni. Questa confusione, secondo il giornalista, dimostra una totale incapacità di gestire un caso delicato come quello del generale libico, il cui rilascio ha suscitato forti critiche a livello internazionale.
Le Conseguenze Politiche del Caso Almasri
L’intervento di Travaglio si inserisce in un clima politico già teso, con l’opposizione che chiede a gran voce spiegazioni più chiare da parte del governo. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha mostrato in diretta su La7 due informative giudiziarie ricevute in passato, sottolineando che, a differenza di Meloni, lui non ha mai attaccato la magistratura.
Anche Massimo Cacciari ha criticato duramente la premier, definendo la sua posizione un esempio di “ipocrisia totale” e accusando l’intera classe politica italiana di portare avanti da anni una “politica assassina” nei confronti dei migranti.
Nel frattempo, Tajani e Piantedosi continuano a fornire spiegazioni che si contraddicono a vicenda, mentre Fratelli d’Italia tenta di difendere la linea dell’esecutivo, sebbene con evidenti difficoltà.
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Un Governo in Difficoltà
Il caso Almasri non è solo un incidente di percorso, ma un’ulteriore dimostrazione delle crepe all’interno della gestione Meloni. La confusione nelle dichiarazioni, l’incapacità di fornire una versione unitaria e le continue smentite reciproche tra ministri mettono in discussione la credibilità dell’intero esecutivo.
L’opposizione, forte di queste contraddizioni, ha colto l’occasione per attaccare Meloni e il suo governo, accusandoli di incompetenza e di voler scaricare le proprie responsabilità sulla magistratura e sugli organismi internazionali.
Conclusione
L’analisi di Travaglio ha messo a nudo tutte le fragilità della gestione governativa del caso Almasri. Mentre il governo cerca ancora di trovare una linea di comunicazione chiara, la vicenda continua a essere un boomerang politico che rischia di minare ulteriormente la credibilità dell’esecutivo. Resta da vedere se Meloni riuscirà a mettere ordine nel caos creato dai suoi stessi ministri o se questa vicenda segnerà un punto di svolta negativo per il suo governo.
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