Scontro politico sull’espulsione di Almasri e il mancato rispetto della Corte Penale Internazionale
L’assenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal Parlamento per fornire spiegazioni sul caso Almasri e la decisione del governo di ignorare un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale (CPI) hanno scatenato un duro attacco da parte del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Durante la trasmissione Accordi&Disaccordi sul canale Nove, Conte ha criticato aspramente Meloni, accusandola di calpestare i principi della giustizia internazionale e di mancare di rispetto alle istituzioni democratiche italiane.
Il caso Almasri e la decisione controversa del governo
La vicenda riguarda l’espulsione di Almasri, un cittadino egiziano ricercato dalla Corte Penale Internazionale per gravi crimini contro l’umanità. Il governo italiano, ignorando il mandato della CPI, ha deciso di rimpatriarlo con un volo di Stato, sollevando forti polemiche sia in Italia che all’estero. La decisione ha sollevato interrogativi sulla posizione dell’Italia nei confronti del diritto internazionale e del suo impegno verso le istituzioni multilaterali.
Secondo Conte, è impensabile che una decisione di tale portata sia stata presa senza il diretto coinvolgimento della premier. “Il ministro della Giustizia Carlo Nordio lo ha detto implicitamente”, ha dichiarato Conte, riferendosi alle parole del Guardasigilli in Parlamento: ‘La decisione non l’ho presa da solo, ci siamo consultati’. Questo, secondo l’ex presidente del Consiglio, è la conferma che Meloni era pienamente consapevole e partecipe dell’operazione.
L’accusa di Conte: “Meloni, dov’è il tuo onore?”
Durante la trasmissione, Conte ha puntato il dito contro Meloni e il suo governo, sottolineando l’ipocrisia di una leader politica che ha sempre fatto dell’onore un valore centrale del suo discorso politico. “Parlate sempre di onore, ma dov’è l’onore quando non ti presenti nemmeno in Parlamento per spiegare le ragioni di questa decisione che espone l’Italia a una vergogna internazionale?”, ha tuonato il leader del M5S.
Conte ha ricordato che l’Italia è stata tra i primi Paesi a firmare il Trattato di Roma, che ha istituito la Corte Penale Internazionale, e che dunque non può permettersi di ignorare le sue decisioni. “Non solo abbiamo sottoscritto quei principi e quell’ordinamento, ma ne siamo stati promotori”, ha affermato, evidenziando la contraddizione tra gli impegni internazionali dell’Italia e l’operato dell’attuale governo.
Le reazioni politiche e istituzionali
Il caso ha scatenato reazioni forti anche da altre forze politiche. Il Partito Democratico ha chiesto chiarimenti urgenti alla premier e ha denunciato una gestione opaca della vicenda. La sinistra ha parlato di un “atto gravissimo” che mina la credibilità dell’Italia sul piano internazionale, mentre i partiti di maggioranza hanno difeso la scelta del governo, sostenendo che si trattasse di una questione di sicurezza nazionale.
Marco Travaglio, ospite fisso del programma, ha ironizzato sulla gestione della vicenda, paragonando l’intervento in Parlamento di Nordio e Piantedosi a una scena comica degna di Totò e Peppino: “Hanno mandato in Aula Nordio-Totò e Piantedosi-Peppino a fare figuracce. Bastava dire la verità”.
Le implicazioni internazionali
L’espulsione di Almasri non è solo un problema politico interno, ma rischia di avere ripercussioni nei rapporti dell’Italia con l’Unione Europea e con la comunità internazionale. La Corte Penale Internazionale potrebbe prendere provvedimenti contro l’Italia per aver disatteso un suo mandato, mettendo il Paese in una posizione difficile nei consessi internazionali.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha espresso preoccupazione per la decisione italiana, sottolineando che il mancato rispetto dei mandati della CPI mina il sistema della giustizia internazionale. Anche diverse ONG e organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l’espulsione, definendola “un precedente pericoloso per lo Stato di diritto”.
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Meloni in difficoltà: il governo reagirà?
L’assenza della premier dal dibattito parlamentare ha aumentato le tensioni all’interno della maggioranza. Fonti vicine a Palazzo Chigi riferiscono che Meloni stia valutando come rispondere alle critiche senza alimentare ulteriori polemiche. Tuttavia, la questione potrebbe diventare un problema serio per il governo, soprattutto in vista delle prossime sfide politiche e diplomatiche.
L’opposizione ha annunciato nuove iniziative per chiedere spiegazioni ufficiali, mentre i media continuano a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda. Resta da vedere se Meloni sceglierà di affrontare direttamente la questione o se continuerà a evitare il confronto pubblico.
Nel frattempo, l’Italia si trova al centro di un caso diplomatico che potrebbe avere conseguenze significative, sia sul piano interno che internazionale.
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