Mozione sfudicia M5S su Santanché – Vittoria Baldino fa tremare l’aula – ECCO IL VIDEO

Introduzione: Un ministro sotto accusa

La ministra del Turismo Daniela Santanché è al centro di una bufera politica che potrebbe mettere a rischio il suo incarico. Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha presentato una mozione di sfiducia contro di lei, con l’accusa di conflitto di interessi e mancanza di trasparenza nelle sue attività imprenditoriali. La mozione è stata sottoscritta anche dal Partito Democratico (PD) e da Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), segno di un’opposizione compatta nel chiedere le dimissioni della ministra.

Le accuse: conflitti di interesse e presunte irregolarità

Secondo la mozione presentata alla Camera, il problema principale riguarda il ruolo passato e presente della ministra nel settore imprenditoriale, in particolare nella società Visibilia, che ha affrontato diverse vicende giudiziarie. Gli esponenti dell’opposizione sottolineano come la Santanché non abbia dato spiegazioni convincenti sulle accuse di irregolarità nei bilanci delle sue aziende e sulle presunte truffe ai danni dell’INPS legate alla Cassa integrazione in deroga per il Covid-19.

In Aula, Vittoria Baldino (M5S) ha attaccato duramente la ministra, affermando:
“Lei è un conflitto di interessi che cammina, non avrebbe mai dovuto essere nominata. Ha spudoratamente mentito in Parlamento e non ha la dignità di sedere tra quei banchi.”

Il documento presentato dal M5S ribadisce che, al di là delle eventuali implicazioni penali ancora da accertare, le vicende giudiziarie che coinvolgono la Santanché rappresentano un danno per la credibilità delle istituzioni italiane.

I firmatari della mozione di sfiducia

La mozione è stata sottoscritta da Chiara Braga (PD) e Luana Zanella (AVS), oltre che dai deputati del M5S. Durante la discussione generale, erano presenti in Aula anche i leader del PD e del M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte, a dimostrazione dell’importanza attribuita dall’opposizione alla questione.

Il documento depositato alla Camera spiega come l’attuale permanenza della Santanché al governo rappresenti un problema sia per l’immagine del Paese che per la funzionalità delle istituzioni, arrivando a coinvolgere anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo il testo, se la premier continuerà a sostenere la ministra, si assumerà una responsabilità politica diretta.

La mozione afferma:
“Il turismo, settore chiave per l’economia e l’immagine dell’Italia nel mondo, non può essere affidato a una persona coinvolta in numerose vicende giudiziarie, alcune delle quali già sfociate in procedimenti legali.”

Si fa riferimento al rinvio a giudizio della ministra per presunte irregolarità nei bilanci di Visibilia, nonché alle inchieste per truffa aggravata ai danni dell’INPS e per bancarotta nel fallimento della società Ki Group. Inoltre, viene citato il provvedimento del Tribunale fallimentare di Milano, che ha disposto la liquidazione giudiziale per Bioera, altra azienda legata alla Santanché.

Il dibattito in Aula: una maggioranza assente

Durante la discussione sulla mozione di sfiducia, i banchi della maggioranza erano quasi deserti. Secondo i resoconti, erano presenti solo cinque deputati di Fratelli d’Italia, mentre le file dell’opposizione erano più gremite.

La presenza di Schlein e Conte ha dato un forte segnale politico, sottolineando come la questione Santanché sia diventata un nodo cruciale per l’opposizione.

Le reazioni della maggioranza

Dal lato del governo, non ci sono state ancora dichiarazioni ufficiali da parte della premier Giorgia Meloni. Tuttavia, il sostegno alla Santanché da parte della maggioranza sembra tenere, almeno per il momento. La ministra, da parte sua, non ha mostrato segni di voler lasciare l’incarico, respingendo le accuse e definendo la mozione come un’azione puramente politica.

Alcuni esponenti della maggioranza hanno criticato la mozione definendola un “tentativo strumentale” per destabilizzare il governo. Tuttavia, il silenzio generale e la scarsa presenza dei deputati di centrodestra in Aula indicano una certa difficoltà nel difendere apertamente la ministra.

Possibili sviluppi: il voto sulla sfiducia

La mozione di sfiducia verrà presto sottoposta al voto parlamentare, ma le possibilità che venga approvata sono scarse, visto che la maggioranza dispone di numeri sufficienti per respingerla. Tuttavia, il caso Santanché potrebbe avere ripercussioni politiche più ampie, soprattutto se emergessero nuovi sviluppi giudiziari.

Se la pressione dell’opinione pubblica dovesse aumentare o se il governo ritenesse che la permanenza della Santanché sia troppo dannosa per l’immagine dell’esecutivo, non è escluso che si possa arrivare a una sua sostituzione in un futuro rimpasto di governo.

Leggi anche

Conclusione: un governo in difficoltà?

Il caso Santanché rappresenta un ulteriore elemento di tensione per il governo Meloni, già impegnato su diversi fronti, dalla gestione economica alle proteste sociali. La compattezza dell’opposizione su questa mozione dimostra la volontà di colpire la credibilità dell’esecutivo, ma resta da vedere se questo basterà a mettere in difficoltà la premier e la sua coalizione.

Indipendentemente dall’esito della mozione di sfiducia, il dibattito sulla trasparenza e sull’etica politica rimane centrale, e il caso Santanché potrebbe avere ripercussioni anche nei prossimi mesi.
VIDEO:

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini