Lite tra Caiata (FdI) e Licheri (M5s) su La7: scintille sulla politica estera e sulle spese militari

Un acceso scontro televisivo ha visto protagonisti il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Licata e il senatore del Movimento 5 Stelle Ettore Licheri durante il programma “Coffee Break” su La7. Il dibattito, inizialmente focalizzato sulla politica estera del governo Meloni e sulle spese militari, si è ben presto trasformato in una vera e propria bagarre, con accuse reciproche e continue interruzioni.

La posizione di Caiata: “Voi M5s invidiosi del rapporto tra Meloni e Trump”

Caiata ha difeso con forza le scelte di politica estera del governo Meloni, sottolineando come la presidente del Consiglio abbia mantenuto “una postura istituzionale”, costruendo buoni rapporti sia con l’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden che con Donald Trump. Secondo il deputato meloniano, le critiche del Movimento 5 Stelle sarebbero frutto di una sorta di “gelosia politica”.

“È molto triste questo atteggiamento del M5s”, ha dichiarato Licata, “è molto triste quello che ha detto Licheri, perché in queste situazioni speculare per cercare consenso è veramente una cosa molto triste. Ma non è stato Conte a firmare l’accordo con la Nato per alzare le spese militari italiane al 2%? Quando voi siete al governo, prendete delle decisioni. Quando invece state all’opposizione, ne prendete delle altre. Il nostro partito non l’ha mai fatto, perché ha grande serietà”.

La replica di Licheri: “Ma credi davvero che chi ci sta guardando si beva questa storia?”

Di fronte a queste affermazioni, Licheri ha reagito con una risata sarcastica, chiedendo provocatoriamente a Licata se credesse davvero che il pubblico potesse credere a una simile narrazione.

Il senatore pentastellato ha poi precisato che il patto per l’aumento delle spese militari al 2% non fu firmato da Conte, bensì da Matteo Renzi. Inoltre, ha evidenziato che durante il governo Conte II le spese militari dell’Italia erano all’1,4% del PIL, mentre ora si parla addirittura di un aumento fino al 3%, pari a circa 30 miliardi di euro. “Mantenere le rigide regole della politica fiscale per le spese sociali e allentare i cordoni della borsa per le spese militari è una follia che alimenterà il disagio sociale e che peserà sulle nostre famiglie”, ha dichiarato Licheri.

Tensioni in diretta: continui battibecchi e interruzioni

Il confronto si è fatto ancora più acceso quando Caiata ha continuato a interrompere il senatore pentastellato, provocandone la reazione stizzita: “Però adesso mi arrabbio, eh, perché sono stato zitto durante il tuo intervento e pretendo un po’ di rispetto”.

Caiata ha poi incalzato il suo interlocutore, accusando Giorgia Meloni di aver anteposto l’ideologia all’interesse nazionale per tre anni. “Non c’è nulla di sovranista in Giorgia Meloni, questo è il vero problema. Voi eravate pienamente consapevoli del fatto che questa guerra avrebbe arricchito i ricchi e impoverito il ceto medio”, ha dichiarato con veemenza.

Caiata, ridendo, ha interrotto ancora una volta Licheri, che ha reagito furiosamente: “Lei non è libero di dire qualsiasi fesseria le passi per la testa. Qui siamo davanti a un’emergenza sociale e si sta pensando di aumentare le spese per le armi”.

Lo scontro finale sulle spese militari

A chiusura del confronto, Licata ha cercato di difendere la posizione del governo spiegando che “la deroga al patto di Stabilità vuol dire proprio questo: puoi spendere in spese militari senza dover rinunciare ad altro”.

Licheri, però, ha immediatamente ribattuto: “È debito comune. Ma perché devi prendere in giro la gente? Quello è debito comune. Chi lo paga quel debito? Non lo paghi tu?”.

Leggi anche

Conclusioni: uno scontro che riflette il clima politico attuale

Il violento scambio tra Licata e Licheri riflette il clima di forte polarizzazione politica in Italia, in particolare sulle questioni legate alla politica estera e alle spese militari. Se da un lato Fratelli d’Italia difende la linea del governo e la sua collocazione internazionale, il Movimento 5 Stelle denuncia con forza le scelte di aumento delle spese militari a discapito del welfare.

Lo scontro in diretta su La7 ha mostrato, ancora una volta, quanto il dibattito politico italiano sia caratterizzato da toni accesi e da un’assenza di dialogo costruttivo, lasciando agli spettatori la responsabilità di trarre le proprie conclusioni.

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini