Meloni shock su bollette. Ecco cosa diceva all’opposizione: “in 5 minuti…” – IL VIDEO CHE LA BECCA

Le promesse di Giorgia Meloni sull’aumento delle bollette

Quando Giorgia Meloni era all’opposizione, in diverse occasioni ha dichiarato pubblicamente che la sua soluzione per affrontare l’aumento delle bollette dell’energia fosse semplice, immediata e senza costi per lo Stato. Secondo quanto affermava, bastava adottare un provvedimento che eliminasse completamente gli oneri fiscali sulla parte eccedente dei rincari rispetto all’anno precedente. Una soluzione che, a suo dire, non richiedeva alcuno scostamento di bilancio e che poteva essere attuata in pochi minuti.

Le sue parole testuali erano:

“Io ti dico la mia, che è una proposta di Fratelli d’Italia, già avanzata da tempo e non è stata presa in considerazione. Una cosa banale che si può fare, che non ha neanche bisogno di uno scostamento di bilancio, perché il tema di continuare a fare debito è ovviamente gravoso nell’attuale situazione, è che noi prendiamo i parametri delle bollette dello scorso anno, li parametriamo, scusate la ripetizione, a quelli di questo anno, e per tutta la parte eccedente tagliamo completamente gli oneri. Tasse, accise, sulla maggiorazione che tu hai avuto della bolletta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, lo Stato non prende una lira, perché una cosa è dire che lo Stato non ha altri soldi da mettere sulle bollette, un’altra cosa è dire che lo Stato ci guadagna sull’aumento delle bollette, lo Stato non ci deve guadagnare sull’aumento delle bollette, questa è una cosa che si fa a costo zero e si fa in cinque minuti.”

Cosa è successo dopo l’insediamento del governo Meloni?

Dal momento in cui Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia sono saliti al governo, ci si sarebbe aspettati un intervento immediato per applicare questa tanto decantata misura. Tuttavia, la realtà ha preso una piega ben diversa. Nonostante l’attuale governo abbia messo in campo alcune misure di sostegno alle famiglie e alle imprese per affrontare il caro bollette, la soluzione proposta quando erano all’opposizione non è mai stata adottata.

Anzi, il governo ha dovuto affrontare il problema del caro energia con strumenti più complessi, ricorrendo a interventi che hanno richiesto risorse finanziarie e strategie differenti rispetto alla promessa dei “5 minuti”. Tra le misure adottate vi sono stati sconti parziali sulle accise, aiuti diretti alle fasce più deboli e piani di contenimento dell’aumento dei prezzi, ma nulla di paragonabile alla semplicistica soluzione annunciata in passato.

Perché la soluzione promessa non è stata applicata?

Ci sono diverse ragioni per cui l’attuale governo non ha implementato la misura che Meloni dichiarava fosse fattibile in pochi minuti:

1. Sostenibilità economica e vincoli di bilancio: Eliminare le tasse sugli aumenti delle bollette comporterebbe un mancato introito per lo Stato che, in un periodo di difficoltà economiche e con il debito pubblico elevato, potrebbe essere insostenibile.


2. Il problema strutturale del mercato energetico: La crisi energetica non si riduce semplicemente a un problema di tassazione. Il costo dell’energia è influenzato da fattori globali, dal prezzo del gas e dalle dinamiche del mercato internazionale. Intervenire solo sulle imposte non risolverebbe il problema alla radice.


3. Contraddizioni politiche: Essere all’opposizione consente di avanzare proposte populiste e semplificate, ma governare significa confrontarsi con la realtà dei conti pubblici e delle complesse dinamiche economiche.

Un’Italia senza memoria?

L’episodio delle bollette è emblematico di una tendenza diffusa nella politica italiana: quando si è all’opposizione si promettono soluzioni rapide ed efficaci, ma una volta al governo la realtà si dimostra più complessa. L’Italia è un paese che spesso dimentica in fretta le promesse non mantenute, e le forze politiche contano su questa mancanza di memoria collettiva per evitare di essere chiamate a rispondere delle loro dichiarazioni passate.

Alla luce di tutto ciò, il caso della promessa dei “5 minuti per risolvere il caro bollette” dovrebbe servire da lezione: le soluzioni semplicistiche e immediate, spesso, non esistono nella realtà. E chi le propone in modo superficiale quando è all’opposizione, una volta al governo, si trova inevitabilmente a fare i conti con la complessità della gestione pubblica.

Resta il dubbio: se davvero bastavano 5 minuti, perché il governo Meloni non li ha ancora usati?

Leggi anche

Il commento del M5s con Giuseppe Conte. In fondo all’articolo trovate il video

Ieri un altro Consiglio dei ministri senza alcun provvedimento contro il carobollette. Nulla. Sono passati due mesi da quando il governo ha tagliato in busta paga fino a 100 euro per i redditi più bassi, e anche qui nulla di nulla. Eppure avevano promesso una ‘attenta valutazione’. Loro stanno ancora valutando, famiglie e imprese si stanno disperando. Sono però velocissimi quando si tratta di trovare i soldi per aumentare gli stipendi ai ministri o investire in armi”
VIDEO:

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini