Roma, 20 febbraio 2025 – Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, è stato condannato a otto mesi di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito del caso legato all’anarchico Alfredo Cospito. La sentenza è stata emessa dai giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale di Roma, che hanno anche stabilito l’interdizione di un anno dai pubblici uffici.
Il Processo e la Sentenza
La condanna arriva al termine di un procedimento giudiziario che ha visto Delmastro imputato per la diffusione di informazioni riservate legate al detenuto Cospito, sottoposto al regime del 41-bis. Nonostante la procura di Roma avesse inizialmente chiesto l’archiviazione del caso, il Gup Maddalena Cipriani ha disposto il rinvio a giudizio, seguendo le indicazioni della Gip Emanuela Attura.
Durante il processo, il pubblico ministero Paolo Ielo aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato, sostenendo che non vi fossero prove sufficienti per dimostrare l’elemento soggettivo del reato, ovvero la consapevolezza da parte di Delmastro della segretezza delle informazioni divulgate. Tuttavia, la corte ha deciso per la condanna, concedendo le attenuanti generiche e la sospensione della pena.
Interdizione dai Pubblici Uffici e Assenza di Risarcimento
Oltre alla pena detentiva, il tribunale ha stabilito per Delmastro un anno di interdizione dai pubblici uffici, sebbene la condanna non verrà iscritta nel casellario giudiziario. Le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili, quattro parlamentari del Partito Democratico – Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini – sono state respinte dal giudice.
Le Reazioni di Delmastro
All’uscita dall’aula del tribunale, Delmastro ha commentato la sentenza con parole forti: “Spero ci sia un giudice a Berlino, non mi dimetto”. Una dichiarazione che sottolinea la volontà del sottosegretario di rimanere in carica nonostante la condanna, sfidando le richieste di dimissioni provenienti da parte dell’opposizione e dell’opinione pubblica.
Il Contesto del Caso Cospito
Il caso ruota attorno alla diffusione di informazioni relative alla detenzione di Alfredo Cospito, esponente dell’anarchismo insurrezionalista, attualmente incarcerato in regime di 41-bis. La vicenda ha scatenato un acceso dibattito politico e giuridico, sollevando interrogativi sulla gestione della segretezza delle informazioni istituzionali e sul comportamento dei rappresentanti governativi.
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Possibili Sviluppi
La condanna, pur non prevedendo un’immediata esecuzione della pena detentiva, potrebbe avere ripercussioni politiche significative. Le opposizioni stanno già chiedendo le dimissioni di Delmastro, mentre nel governo si attende una decisione ufficiale sul suo futuro. La questione potrebbe anche avere sviluppi legali qualora il sottosegretario decidesse di presentare appello contro la sentenza.
Resta ora da vedere quale sarà l’impatto di questa vicenda sulla stabilità politica del governo e sulla credibilità delle istituzioni coinvolte.