Durante la sua partecipazione al programma Dritto e Rovescio su Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio, il giornalista e scrittore Luca Sommi ha offerto un’analisi pungente e dettagliata sulla guerra in Ucraina e sulle posizioni assunte dal governo italiano e dai media mainstream. Le sue parole hanno messo in luce le contraddizioni nella narrazione ufficiale e l’ipocrisia di alcune scelte politiche.
Il Paradosso del Fatto Quotidiano e la Storia delle Critiche a Putin
Sommi ha iniziato il suo intervento ricordando come Il Fatto Quotidiano, vent’anni fa, fosse tra le poche testate italiane a criticare apertamente Vladimir Putin, mentre molti altri media lo blandivano e lo consideravano un interlocutore affidabile. Tuttavia, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, lo stesso giornale è stato accusato di posizioni filo-putiniane, generando quello che il giornalista ha definito “il paradosso del paradosso”. Questo cambio di percezione, secondo Sommi, dimostra come in Italia sia frequente ribaltare la narrativa a seconda delle convenienze politiche.
L’Intervento della NATO e le Strategie Fallimentari
Entrando nel merito del conflitto, Sommi ha sottolineato come la Russia abbia invaso l’Ucraina e come l’Occidente, attraverso la NATO, abbia risposto fornendo armamenti e finanziamenti al governo di Kiev. Tuttavia, ha evidenziato un punto fondamentale: per tre anni si è ripetuto che l’unica opzione possibile fosse la vittoria dell’Ucraina, un’idea che, secondo lui, era “una stupidaggine enorme”. Sommi ha argomentato che nessuno, neanche un bambino di cinque anni, avrebbe potuto credere che un piccolo Stato potesse prevalere militarmente contro il più grande esercito e la più potente forza nucleare del mondo.
Di fronte a questa realtà, le opzioni erano soltanto due: o la guerra mondiale o la ricerca di un percorso di pace. Ma, ha sottolineato Sommi, in tre anni non è stato compiuto alcun passo significativo verso la pace.
Il Fallimento delle Trattative e il Ruolo di Boris Johnson
Un punto centrale del suo discorso ha riguardato il mancato tentativo di negoziato tra Ucraina e Russia. Sommi ha ricordato che nel marzo del 2022, a Istanbul, sotto la mediazione di Erdogan, si stava concretizzando una trattativa tra le due parti. Tuttavia, il processo fu interrotto dall’intervento dell’allora primo ministro britannico Boris Johnson, il quale dissuase Zelensky dal continuare i colloqui. Da quel momento in poi, non ci sono più stati tentativi concreti di dialogo tra Kiev e Mosca.
A peggiorare la situazione, Sommi ha evidenziato che lo stesso presidente ucraino ha successivamente firmato un decreto che vietava qualsiasi trattativa con Putin. Una decisione che ha reso impossibile ogni forma di negoziazione, portando il conflitto in una fase di stallo prolungato. “Con chi dialoghi se non con il tuo avversario diretto?”, si è chiesto retoricamente Sommi, criticando l’irrazionalità di tale scelta.
Il Paradosso del Summit per la Pace in Svizzera
L’analista ha poi evidenziato un altro elemento paradossale: nel 2023 è stato organizzato un summit per la pace in Svizzera, ma senza la partecipazione della Russia. Secondo Sommi, questa decisione ha reso l’evento un esercizio inutile, poiché è impensabile trovare una soluzione pacifica a un conflitto senza coinvolgere tutte le parti in causa. Oggi, paradossalmente, si lamenta l’assenza dell’Ucraina dai nuovi tavoli di trattativa, dimenticando che in passato si è tentato di escludere la Russia.
L’Intervento di Donald Trump e il Ruolo dell’Europa
Infine, Sommi ha commentato il recente intervento dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale con una semplice telefonata ha riaperto il dibattito sulla pace. Tuttavia, il modo in cui l’ha fatto è stato “poco ortodosso”, poiché ha escluso dal processo sia l’Europa, che ha investito miliardi nella guerra, sia l’Ucraina, che ha pagato il prezzo più alto in termini di vite umane. Secondo il giornalista, una pace che non tenga conto di questi due attori fondamentali non può essere una vera soluzione al conflitto.
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Conclusione: Le Contraddizioni del Governo Meloni
Sommi ha chiuso il suo intervento citando Giorgia Meloni, lasciando intendere che anche il governo italiano si muove in un contesto di contraddizioni e di scelte discutibili. E CHI sceglierà tra USA e Trump? Guardate il video per sentire l’opinione finale del giornalista
Le sue parole hanno acceso il dibattito in studio e sui social, alimentando una riflessione sulla gestione della guerra e sulle vere intenzioni della politica internazionale. Il suo intervento ha smascherato molte delle incoerenze che caratterizzano la narrazione ufficiale, evidenziando come, al di là della propaganda, la realtà sia molto più complessa e sfaccettata di quanto venga spesso raccontato.
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