Le dure parole di Travaglio sul ministro Piantedosi

Marco Travaglio è stato ospite su La 7 a ‘Tagadà’

L’intervista inizia con un attacco al Ministro Piantedosi dopo le sue dichiarazioni sul naufragio della barca carica di migranti avvenuto domenica di fronte alle coste del Crotonese.

Il ministro degli interni della Meloni avrebbe dichiarato in questa occasione: “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”.

Travaglio senza indugiare afferma: “Ogni volta che apre bocca Piantedosi perde un’occasione per stare zitto”.

Si rifà poi alle parole di Orlando Amodeo un medico soccorritore e dirigente della Polizia di Stato che ha dichiarato che non è vero che con quel mare non si potevano salvare I migranti perché le forze dell’ordine sono in possesso di imbarcazioni in grado di affrontare il mare anche a forza 7 o superiore.

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Afferma il direttore de ‘ Il Fatto Quotidiano’: “quando lo Stato scoprirà che sette anni fa sono uscite molto vedette per andare a salvare migranti col mare forza 7, probabilmente sconsiglierà a Piantedosi di fare causa a chi ha detto la verità e magari lo inviterà a informarsi prima e a dire la verità lui visto che un ministro che mente non è che sia proprio l’ideale.

 

Prosegue con un commento sferzante: “ho sempre sostenuto che questi non sono fascisti, l’unico nero che conoscono non è la camicia nera, ma i pagamenti in nero visto che hanno fatto 12 condoni in una legge finanziaria però mettono a dura prova ogni giorno questa mia convinzione, perché se non si può più andare in televisione a dire una cosa vera e si viene minacciati in diretta in contemporanea di scatenare l’avvocatura dello Stato, ma che stiamo scherzando.

E poi tra l’altro nessuno aveva detto a Piantedosi che era colpa sua, questo fa pensare che evidentemente hanno qualcosa da nascondere se si difendono come se qualcuno gli avesse detto che era colpa loro. In realtà sembra quasi che sia colpa dei genitori di quei bambini se quei bambini sono morti”.

“È proprio la disperazione l’unica ragione per cui uno si mette in viaggio su un barchino pericolante col mare in quelle condizioni, i colpevoli principali sono i trafficanti di esseri umani, gli scafisti e quindi non ribaltiamo il capitolo delle colpe” conclude.

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