Inchiesta sui morti di Bergamo, Conte risponde alle accuse

Oggi il leader 5 Stelle Giuseppe Conte ha risposto alle domande dei cronisti relative all’inchiesta sulla tragica vicenda avvenuta 3 anni fa a Bergamo durante la pandemia.
Conte ha dichiarato: “La vicenda di Bergamo ci riporta alla memoria un momento particolarmente drammatico, in cui abbiamo affrontato un virus invisibile con cui abbiamo lottato come comunità italiana, come istituzioni, quasi a mani nude, perché siamo stati il primo Paese occidentale colpito e anche quello più profondamente”.
“Ovviamente – ha sottolineato l’ex premier – non c’era un vademecum quindi abbiamo costruito un percorso. Ritengo di aver agito con la massima umiltà nel confronto con gli esperti, con gli scienziati, i quali non esibivano, almeno nella prima parte della pandemia, certezze, certezze scientifiche, col massimo senso di responsabilità e il massimo impegno, ho lavorato a fianco a loro anche la notte” ha concluso.

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Ha poi chiarito: “180mila morti, una ferita che non può rimarginarsi. Ben vengano indagini. Ci sono verifiche giudiziarie, e ben vengano perché i familiari e la comunità nazionale hanno il diritto che ci siano. Sono disponibile a confrontarmi e offrire massima collaborazione nelle sedi che mi verranno offerte”.

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