La neo segretaria del Pd Elly Schlein è stata intervistata a ‘Che tempo che fa’ da Fabio Fazio per la prima volta dopo le elezioni.
L’intervista parte con il post primarie: “lunedì appena dopo la vittoria avevo già annunciato che avremmo riaperto il prima possibile il tesseramento e ho il piacere di annunciare che lo abbiamo già riaperto e stiamo già lavorando con i circoli per poterlo andare a fare su tutto il territorio. Faccio un appello al popolo delle primarie: venite abbiamo bisogno di voi, venite a fare parte di questa comunità democratica”.
“Ho sentito Calenda e Conte dopo le primarie”, ha detto Schlein. “Sarebbe irresponsabile se non provassimo, con le altre forze di opposizione, a trovare nelle nostre differenze alcuni terreni di battaglia comune. Ne cito uno su cui rinnovo il mio invito al Terzo polo, a M5s e a Avs: il salario minimo”. Vede rischi scissione? “Assolutamente no”, ha risposto la segretaria del Pd, ribadendo che “lavoreremo per tenere unito il partito senza rinunciare a una direzione chiara”.
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Fabio Fazio chiede alla neo segretaria: “è necessario l’invio di armi?
Schlein risponde: “Assolutamente sì, abbiamo già votato su questo in Parlamento, bisogna sostenere il popolo ucraino rispetto a una invasione criminale, questo non è mai stato messo in discussione” ma “non ci può essere sinistra senza ambizione di costruire un futuro di pace”.
Dichiara di pensarla diversamente dal leader 5stelle Giuseppe Conte: “I conflitti – ha detto – non si risolvono solo con le armi, vorrei un protagonismo forte della Ue dal punto di vista politico e diplomatico, un ruolo forte perché Putin non è isolato, ci sono ancora ancora molti paesi che lo supportano. Bisogna riuscire a fare ancora maggiore pressione per costruire un terreno che possa portare alla fine di questo conflitto”.
Prosegue: “Di fronti aperti con questo governo, purtroppo, ce ne sono tanti. Sta forzando la mano anche sul tema delle diseguaglianze territoriali”. Il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli “ha detto di aver avuto il via libera dalla Conferenza Unificata sull’autonomia” ma questa è stata una riforma “fatta scavalcando il parlamento. Per questo ci opporremo con forza a questo disegno”.
Parla poi della sua vita privata e degli studi condotti in Svizzera: “Sì, è vero: ho studiato in Svizzera, ma frequentando solo scuole pubbliche”, ha detto Schlein, che, in merito ad alcune “fake news” diffuse dalla destra, ha precisato: “Vengo da una normalissima famiglia borghese che, anzi, ringrazio per i sacrifici fatti per fare studiare me e i miei fratelli”.
Per quanto riguarda gli ultimi fenomeni di violenza ha detto ancora Schlein, la cui sorella, Susanna Schlein, prima consigliera dell’ambasciata italiana ad Atene, è scampata ad un attentato il dicembre scorso: “Esprimo totale non accettazione e condanna di questi fenomeni di violenza che continuiamo a vedere anche a Torino”, “Non ci può essere nessuna accettazione e tolleranza, tutta la mia solidarietà alle sedi, non solo diplomatiche e consolari, che hanno subito attacchi: bisogna tenere chiara la difesa dei principi di democrazia e pluralismo, non possiamo arretrare di un centimetro”.
Commentando la strage di migranti naufragati a Cutro: “noi siamo stati il primo gruppo che ha chiesto un’informativa al ministro Piantedosi, ha detto Schlein, e lui verrà a riferire sui fatti gravissimi di Crotone. Bisogna stabilire le responsabilità e la linea di comando. Capire chi ha deciso che intervenisse la Gdf che non aveva mezzi adeguati rispetto alla Guardia Costiera che aveva mezzi per intervenire. Per 7 ore dalla segnalazione di Frontex sono uscirti due volte e rientrati. Se c’era preoccupazione perchè non sono scattati i soccorsi? Noi abbiamo lanciato gli atti ispettivi per fare chiarezza perché ciò che è successo è gravissimo, è una ferita profonda sulla quale il ministro ha polemizzato anziché farsi la domanda giusta su cosa si può fare. Io ho conosciuto una madre che ha perso due figlie. Prima di dire cose inumane – ha concluso – si dica cosa si può fare per dare protezione”.