Salvini contro la nuova legge sul fumo. Ecco quanto ha preso la Lega dal settore

La stretta al fumo è sempre più vicina. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci lo aveva annunciato in Parlamento mesi fa. A 20 anni dalla legge Sirchia divieti e limitazioni saranno estesi anche all’aperto.
Decisione che ha fatto molto discutere. Tra i primi a difendere le sigarette elettroniche il leader della Lega Matteo Salvini che ha scritto sui social: “Da ex fumatore che ha smesso quattro anni fa, il divieto di fumarle all’aperto appare esagerato”.
Già in passato Salvini aveva difeso le sigarette elettroniche, durante la campagna elettorale del 2018 e quella del 2022, tuttavia pare che il Ministro abbia del ricevuto dei finanziamenti.
Il 9 agosto 2022 la Vaporart Srl, un’azienda che produce liquidi aromatizzati per le sigarette elettroniche Milanese, ha fatto alla Lega un finanziamento da 50 mila euro alla quel sono seguiti altri 5 mila euro erogati a fine di gennaio 2023.

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Nel 2018 l’azienda Milanese ha finanziato la campagna elettorale della Lega, versando al partito di Matteo Salvini 100 mila euro. In quell’occasione Vaporart aveva chiarito che il finanziamento era: “avvenuto in piena trasparenza e in totale rispetto delle norme di legge”.

Andando a ritroso già nel 2014 il leader della Lega ha per esempio partecipato al cosiddetto ‘Svapo day’, una protesta organizzata contro l’aumento delle imposte proposto e poi approvato dal governo Renzi.
Salvini ha continuato a difendere il settore anche dall’opposizione nel 2020 scrivendo su Twitter: “Il Governo vuole triplicare da gennaio le tasse sullo svapo. Questi sono matti. Giù le mani dallo svapo”.

Il direttore de ‘Il Fatto Quotidiano’, Peter Gomez sui social scrive: “Matteo Salvini conferma ancora una volta di apprezzare particolarmente le e-cig. E in questo caso lo fa mettendosi contro un provvedimento scritto dal collega di governo Orazio Schillaci. Il non detto è che una società italiana del settore è da diversi anni un grande finanziatore della sua Lega. La Vaporart, produttore di liquidi aromatizzati con sede a Milano, ha infatti versato in tre anni nelle casse del partito 170mila euro”.

 

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