Marco Travaglio direttore di ‘Il Fatto Quotidiano’, ieri 9 marzo è stato ospite a ‘Rai Radio Uno’ al programma radiofonico ‘Un Giorno da Pecora’ condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.
Il giornalista ha approfittato dell’intervista per dire, come sempre, la sua pensa senza peli sulla lingua.
Il giornalista dice nel corso dell’intervista radiofonica: “è un libro di documentazione dove io le mie idee le ho messe nell’introduzione dopodiché finita l’introduzione inizia difatti la storia c’è la storia la storia dell’Ucraina e della Russia che non è quella che ci raccontano, cioè a noi raccontano che la storia dell’Ucraina e della Russia è iniziata il 24 febbraio 2022 in realtà è iniziata un po’ prima La guerra è iniziata otto anni fa. Il libro è dedicato ad Andrea Rocchelli detto Andy, che è un nostro collega giornalista che è morto ucciso dall’esercito di ucraino nel 2014 in Donbass perché stava documentando la guerra civile scatenata dal governo di Kiev contro i separatisti e gli autonomisti del Donbass”..
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“i sono depistaggi clamorosi da parte dei governi di Kiev che hanno cercato in tutti i modi di impedire alla nostra magistratura di condannare i colpevoli. Il governo di Kiev ha mandato prove false la nostra magistratura per accusare le milizie russofone del Donbass mentre invece era stata la Guardia Nazionale e l’esercito regolare di Kiev. Io Trovo scandaloso che non se ne parli come è scandaloso che non si racconti la storia perché raccontando la storia dell’Ucraina si ha paura che qualcuno poi giustifichi l’aggressione di Putin, Io non ho mai scritto una riga a favore contenuti ma non adesso in tutta la mia vita, non ho aspettato l’anno scorso per scoprire che Putin è un feroce guerrafondaio a chi mi da del ‘Putignano’ gli dico ‘dillo a tua sorella’ perché io sono sempre stato ‘antiputignano’, però non sopporto che si nasconda la verità per ragioni di convenienza”.
Chiarisce Travaglio: “conviene ai nostri cosiddetti alleati che sono in realtà i nostri padroni dai quali alla Nato Gli americani la parte più fanatica dell’Unione Europea, tanto per intenderci i paesi del nord, per non parlare di chi non c’è più nell’Unione Europea gli Inglesi che hanno un’influenza molto forte almeno quanto quella degli Americani. Praticamente ci vietano di raccontare le cose come stanno
Precisa: “ci sono molti personaggi molto influenti nella politica e nel giornalismo e nel mondo intellettuale che chiedono continuamente di non far parlare quelli che la pensano diversamente da loro”.
Il video integrale: