Secondo le ultime indiscrezioni sarà Nicola Gratteri a indagare sull’esposto presentato in procura sui fatti di Cutro e in particolare sulle eventuali responsabilità di Salvini e Piantedosi in qualità di Ministri a chiederlo il Magistrato Russo.
Russo segnala alla Procura alcuni interrogativi aperti. Perché secondo il Magistrato: “la rete radar costiera, le cui rilevazioni vengono subito diramate a tutte le amministrazioni competenti, è stata consultata dalla Guardia di Finanza soltanto alle ore 3:50? Perché l’Autorità marittima e la Guardia Costiera, sebbene avvertite a più riprese da Frontex e dalla Guardia di Finanza, sono rimaste silenti e inerti, pur essendo probabilmente in grado di ovviare all’acclarata impotenza della Gdf stessa in ragione delle criticità meteorologiche? Il che a maggior ragione allarma se, come rileva lo stesso ministro Piantedosi, “le attività di law enforcement e di polizia, che fanno capo al ministro dell’interno, e quelle di soccorso in mare, che competono al ministero delle infrastrutture e dei trasporti, esigono la cooperazione e la sinergia tutte le volte che i contesti operativi concreti lo richiedono e in primis quando si tratta di salvaguardare l’incolumità delle persone” conclude.
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Ora spetterà al procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri valutarlo, decidere se nei fatti segnalati si ravvisi omissione di soccorso o altre ipotesi di reati e avviare o meno la procedura che potrebbe portare a mettere sotto inchiesta i vertici dei due ministeri.
Nicola Gratteri risponde: “Russo chiede alla procura distrettuale calabrese di dissipare i dubbi sulla condotta della catena di comando dei soccorsi, che vede al vertice politico i ministri dei Trasporti Matteo Salvini e dell’Interno Matteo Piantedosi, alla luce dell’articolo 96 della Carta e della legge costituzionale del 1989” apre così la possibilità che del caso possa occuparsi pure il Tribunale dei Ministri.
Per ora prende piede una duplice inchiesta parallela aperta dalla Procura di Crotone per omicidio colposo, a carico di 4 presunti scafisti, e sul funzionamento della macchina dei soccorsi senza indagati. Ma sono stati presentati anche 2 esposti: uno è quello portato da un gruppo di parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra davanti alla Procura di Roma; l’altro è stato presentato alla Procura di Crotone da 40 enti, Ong e associazioni impegnate nei salvataggi e nel sostegno ai migranti, per chiedere di essere ammesse come parti civili in un eventuale processo.