Travaglio contro Meloni sul salario minimo

La premier Giorgia Meloni è contraria al reddito minimo e al reddito di cittadinanza.
Il direttore Marco Travaglio commenta questa sua posizione ad ‘Accordi&Disaccordi’ nella puntata del 17 marzo.
Nel corso dell’intervista Marco Travaglio fa riferimento agli striscioni dedicati alla premier Meloni durante il congresso della Cgil che si è tenuto qualche giorno fa a Rimini: “citare gli slogan di Chiara Ferragni per contestare la Premier fa un po’ ridere da parte di un sindacato quindi sì il gesto è positivo e sono le cose che riescono meglio alla Meloni, le cose che le riescono meno bene sono quelle che abbiamo visto negli ultimi giorni fino all’incredibile incontro con i superstiti del naufragio di ieri, quando ha chiesto loro se fossero consapevoli dei rischi che correvano. Ma questa questa cosa di oggi sicuramente è un punto a suo favore il gesto, non le cose che ha detto non è la sola ad essere contraria perché come sappiamo lo ha osteggiato il PD fino all’altro ieri” conclude.

Leggi anche

Commenta poi le parole di Bocchino secondo cui ci sono occupabili che non hanno voglia di lavorare, oppure non sono messi in connessione con il mercato del Lavoro: “io non ho ancora capito di che cosa parlano, quando c’è una persona che guadagna sotto la soglia di povertà che è stata fissata in 780 euro che è il tetto del reddito di cittadinanza. Se prendi meno di stipendio o di pensione ti do ‘il tot’ che ti porta a 780 euro, se guadagni di più non lo prendi. Se ti offro un posto di lavoro e lo rifiuti, al secondo rifiuto ti perdi il reddito di cittadinanza, è una cosa semplicissima non esiste la distinzione tra occupabili e non occupabili. Chiarisce- ci sono un sacco di occupati che prendono il reddito di cittadinanza perché sono gli occupati sfruttati che guadagnano 4 lire stipendi da fame, che andrebbero risolti Naturalmente con il salario minimo”.
Precisa: “nemmeno questo vuole fare il Governo Meloni, ma come ho già detto nemmeno il PD lo voleva fare, nemmeno la CGIL lo voleva. È molto semplice se tu ti trovi oggi nella condizione di guadagnare meno di 780 euro, io Stato me ne frego. Se, invece, tu sei occupabile o non occupabile io ti do il necessario per arrivare a 780 euro, cioè a non morire di fame, poi ti offro dei posti di lavoro. Al secondo rifiuto te lo levo tutto”.
Prosegue facendo riferimento agli uffici di collocamento: “La supercazzola degli uffici dell’impiego che non funziona, la usavano già per dire che il reddito di cittadinanza non sarebbe partito perché non c’erano i centri per l’impiego. Come fanno i centri per l’impiego a funzionare, cioè a mettere in rete tutte le offerte nazionali delle offerte congrue di tutti quelli che cercano il lavoro? Vanno percepiti di personale qualificato.
“I centri per l’impiego in Germania che ha 80 milioni di abitanti contro i nostri 60, hanno 110.000 addetti noi ne abbiamo 8.000 e abbiamo licenziato pure i Navigator che facevano da collegamento!”.
Il video integrale:

 

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini