È notizia di queste ore che Luigi Di Maio è stato scelto dall’Unione Europea per diventare “l’inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo persico”, una figura importante senza dubbio, ma di cui si sa ben poco. Vi starete chiedendo cosa dovrà andare a fare concretamente Di Maio nel Golfo Persico, quello cioè che bagna le coste di Oman, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Bahrein, Kuwait, Iraq e Iran. Scopriamolo insieme.
Non c’è dubbio che questa nomina di Di Maio a inviato speciale Ue abbia generato qualche polemica in Italia, soprattutto perché il governo Meloni non è stato consultato, come spesso accade quando un italiano viene nominato a una prestigiosa carica internazionale. Ma in “soldoni”, cosa fa un inviato speciale Ue? In pratica questi rappresentanti dell’Unione Europea sono figure diplomatiche con un mandato in una determinata zona del mondo, che può variare a seconda delle esigenze politiche dell’Europa.
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Finora, dovete sapere, l’Unione Europea non ha mai avuto un rappresentante speciale nei Paesi del Golfo persico. Con l’inizio della guerra in Ucraina, però, diversi paesi dell’Unione Europea hanno aumentato le importazioni di petrolio e gas naturale dai paesi del Golfo persico per rendersi sempre più indipendenti dalle esportazioni russe colpite da sanzioni. Tra l’altro nel Golfo persico ci sono i principali alleati dell’Occidente contro l’Iran, che invece è allineata con Cina e Russia.
Una fonte vicina a Luigi Di Maio avrebbe detto al Guardian che i paesi del Golfo persico «hanno apprezzato il lavoro che fece da ministro degli Esteri», e che Di Maio ha mantenuto «ottimi rapporti» con i diplomatici più alti in grado di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Il Corriere della Sera fa sapere nelle prossime settimane la nomina di Di Maio passerà a vari livelli dai rappresentanti dei governi del 27 paesi membri, per essere approvata ufficialmente. Non ci si attendono particolari sorprese: Di Maio dovrebbe entrare in carica il primo giugno di quest’anno.