Della guerra in Ucraina vi aggiorniamo quotidianamente nei nostri articoli. Oggi, però, vogliamo per un attimo fermarci a parlare di una lettera pubblicata su Il Foglio, in cui la vice presidente del Parlamento Europeo Pina Picierno (del PD) attacca duramente Giuseppe Conte e il MoVimento 5 Stelle.
In particolare l’eurodeputata dem si concentra su un particolare referendum che riguarderebbe i Cinque Stelle e la guerra in Ucraina. Sì, perché Conte nei giorni scorsi aveva annunciato che firmerà il referendum contro l’invio delle armi all’Ucraina promosso dal comitato presieduto dal giurista Ugo Mattei e sostenuto da personalità del mondo accademico e culturale, tra cui Moni Ovadia e Carlo Freccero, Franco Cardini e Vauro e l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi.
Nella lettera di Picierno si legge: “Colpisce l’adesione di Giuseppe Conte e del M5S a un referendum – per interrompere l’appoggio militare all’Ucraina – promosso da un comitato di personalità con posizioni no vax e complottiste. Il M5s, finché era forza di governo, votava tutti i provvedimenti a favore della causa ucraina. Oggi, invece, Conte sceglie di assumere posture radicali per frenare il calo di consensi. Una scelta che confligge con i valori della Resistenza e della Liberazione. Basti pensare che in queste ore il gruppo Wagner ha annunciato che non farà prigionieri e ucciderà chiunque trovi sul campo. Difendere i valori fondanti della democrazia non è compatibile con posizioni ambigue verso l’aggressione criminale di Putin e con scelte che indeboliscono il supporto al popolo ucraino che resiste” scrive la Picierno su Il Foglio.
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Parole forti, insomma, rivolte a uno dei partiti con i quali il PD avrebbe potuto allearsi alle ultime elezioni politiche in Italia. Nella lettera si leggono pure parole come “no vax e complottiste”, un attacco frontale a quegli ex alleati dei Cinque Stelle che da sempre hanno sollevato dubbi e perplessità sull’invio di armamenti all’Ucraina.
Tra l’altro ieri la Picierno si era soffermata anche sul 25 aprile. Intervistata da La Nazione, l’eurodeputata ha detto: “In Europa preoccupa l’esistenza di partiti e movimenti che si richiamano a quel periodo. In Italia c’è chi parla di un fascismo buono, prima del 1938 quando poi si fece soggiogare dal nazismo. È una grande bugia, una posizione disonesta: il Paese era già in una situazione complicatissima e il regime sfasciò la democrazia parlamentare. Così come gli storici hanno fatto chiarezza su quanto accadde alle Fosse Ardeatine dove i 335 uomini uccisi con un colpo alla nuca non furono eliminati in quanto italiani ma pagarono il fatto che ci fossero italiani che aiutarono i nazisti. Ci furono italiani vittime e italiani carnefici”.
E sul governo italiano di Giorgia Meloni ha detto che “Sta perdendo un’occasione storica di unità ed uguaglianza utilizzando con molta confusione e poca trasparenza i fondi Pnrr destinati a eliminare dislivelli tra nord e sud, favorire l’occupazione feminile e dei giovani” conclude.