È stata una settimana molto particolare per la politica. Oltre alla festa della Liberazione del 25 aprile, infatti, c’è stato il caos alla Camera per il voto sul DEF, nonché le vicissitudini che hanno coinvolto alcuni esponenti politici. Ma vediamo cosa dicono i sondaggi e in che modo è cambiato lo scenario politico negli ultimi giorni.
Iniziamo dai sondaggi Swg emanati da Enrico Mentana durante il Tg La7 di lunedì 1 maggio. Fratelli d’Italia sale dello 0,2% ed è ora al 28,8%, il PD insegue con +0,4% e si trova al 21,5%, poi Movimento 5 Stelle con -0,1% (15,3%), Lega -0,3% (9%), Forza Italia guadagna lo 0,2% ed è a 6,8%. Azione -0,1% ed è al 4,3%.
Per quanto riguarda i partiti più piccoli, abbiamo Verdi Sinistra Italiana con +0,2% (3,2%), Italia Viva con +0,1% (2,5%), perdono +Europa e Paragone (-0,1% e -0,2%), Unione Popolare rimane all’1,8%.
Nel sondaggio emanato quest’oggi da Emg durante la consueta puntata di Agorà, abbiamo Fratelli d’Italia che cresce dello 0,5% e si attesta ora al 27,8%. Anche la Lega di Salvini sale (+0,3%) ed è ora al 9,3%. Calano invece Forza Italia (-0,4%, ora al 6,8%), il Movimento 5 Stelle (-0,3%, ora al 16,3%) e Azione (-0,2%, ora al 4,2%). Rimane stabile il PD al 19,9%.
Per quanto riguarda i partiti più piccoli, abbiamo +Europa con un +0,2% (ora al 2,1%), calano invece Italia Viva di Matteo Renzi (-0,2%, ora al 3,4%) e Unione Popolare (-0,2%, ora all’1,1%). Perdono un decimale Verdi e Sinistra Italiana, Paragone e Noi Moderati. Le coalizioni vedono il centrodestra al 45% (+0,3%) e il centrosinistra al 24,9% (+0,1%).
Passiamo al sondaggio Demos pubblicato su Repubblica. C’è un dato che spicca più degli altri. Nonostante le ultime vicissitudini, c’è una larga maggioranza che valuta in modo positivo l’operato del governo Meloni, anche se poco meno della metà degli elettori crede che questo governo di centrodestra arrivi fino a fine legislatura.
A proposito delle intenzioni di voto, Fratelli d’Italia perde un punto percentuale per Demos, e si attesta quindi al 29%. Mentre il Pd guidato dalla Schlein torna sopra al 20%. Il Movimento 5 Stelle è in calo e si trova ora al 15,6%, mentre tutti gli altri partiti sono sotto al 10%. L’unica crescita importante è quella di Forza Italia: 7,6%, forse spinto dal sostegno emotivo nei confronti di Berlusconi, ancora in ospedale. Importante anche la perdita di consensi di Azione e Italia Viva, che formavano il Terzo Polo. Ora, se fossero insieme, arriverebbero solo al 6,6%, mentre poche settimane fa erano al 7,2 e prima ancora al 7,8%.
Per quel che riguarda la fiducia nei leader politici, occhio a Draghi, al primo posto per le persone intervistate. Dietro a lui, Giorgia Meloni. E Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Affari Esteri, particolarmente presente e visibile, sulla scena pubblica, in questa fase. Anche perché capace di comunicare. A seguire: Giuseppe Conte, Emma Bonino (da sempre, ben più popolare del partito che dirige). Quindi, Silvio Berlusconi ed Elly Schlein del Pd.
Questa la situazione aggiornata sulle coalizioni:
Cdx: 45,1% (-0,9)
Csx: 26% (+2,3)
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Chiudiamo con un sondaggio molto particolare che riguarda proprio la giornata di oggi, Primo Maggio. Gli italiani hanno troppi problemi, e non c’è da stupirsi se la festa dei lavoratori quest’anno sia stata accolta con una certa indifferenza. Secondo una rilevazione di Euromedia Research di Alessandra Ghisleri pubblicata su La Stampa, infatti, il Primo maggio è diventato “vetrina e propaganda” per il 30,2% degli intervistati, è “governato dalla politica” per il 19,8%, “obsoleto” per il 16,5%. Meno di un italiano su tre (28,4%) ritiene che la data simbolica abbia ancora un valore importante.
“Tra l’altro è più che altro l’elettorato del Partito democratico a dichiararlo (58,3%)”, commenta la direttrice di Euromedia, “se ci fermiamo a riflettere fa una certa impressione osservare che, anche tra l’elettorato di centrosinistra, con il tempo questa festività abbia smarrito il suo significato originario. Per di più il Primo maggio è una scusa per un ponte, come del resto il 25 aprile e, purtroppo, la mancanza del quorum dello scorso giovedì in Parlamento con l’assenza dei parlamentari nel giorno del voto sul Def offre l’ennesima conferma ai cittadini, qualsiasi siano state le giustificazioni” dice Ghisleri.