Novità pensioni, vince Giuseppe Conte. Ecco come ha ceduto il centrodestra

Il Primo Maggio non è stata solo la festa dei Lavoratori, ma anche il giorno in cui il governo Meloni ha varato il tanto atteso decreto Lavoro di cui vi avevamo parlato anche noi nei giorni scorsi. Ebbene, tra le novità contenute all’interno ce n’è una che potrebbe mettere davvero in imbarazzo la maggioranza di centrodestra e che indica sostanzialmente la vittoria di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle. Leggete perché.

Dovete sapere che nonostante questo decreto Lavoro contenga la riforma del Reddito di cittadinanza, a sorpresa torna la Pensione di cittadinanza. Anche se non si chiama più così. Avete capito bene: il governo che voleva abolire reddito e pensione di cittadinanza, adesso le cambia nome ma in sostanza il sussidio è quello lì. Vediamo come funziona.

La nuova Pensione rientra nel cosiddetto Assegno di inclusione che ricalca, anche negli importi, il Reddito di cittadinanza, visto che parte da una base di 500 euro mensili per il singolo più 280 euro di affitto, moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo per famiglia di 1.150 euro al mese se c’è anche un componente con disabilità o non autosufficiente, altrimenti 1.100 euro più 280 eventuali per l’affitto.

L’Assegno di inclusione spetterà alle famiglie con Isee sotto i 9.360 euro e reddito familiare a 6.000 euro moltiplicato per la scala di equivalenza – che al loro interno abbiano figli minori, over 60, disabili. Se però questa famiglia ha componenti tutti over 67 oppure un componente over 67 e gli altri con disabilità o non autosufficienti, allora i requisiti di accesso all’Adi sono più alti: la soglia di reddito familiare sale a 7.560 euro annui, moltiplicata per la scala di equivalenza. Il requisito anagrafico di 67 anni viene adeguato alla speranza di vita, quindi crescerà nel tempo.

In altre parole, il governo torna esattamente ai 630 euro al mese della Pensione di cittadinanza. Un’altra vittoria di Conte e del Movimento 5 Stelle.

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