Lunedì 1 maggio, tra le altre cose, si è svolto a Roma il consueto “concertone”. Tante le personalità del mondo artistico e non solo, che sono salite su quel palco. E proprio mentre il governo Meloni varava il famoso “decreto Lavoro”, c’è un personaggio che si è rivolto senza troppi giri di parole contro il governo, ed in particolare contro il ministro della Difesa Crosetto.
Lui è Carlo Rovelli e di professione fa lo scienziato. Tra gli interventi che hanno fatto più discutere sul palco del Primo Maggio c’è stato quello del fisico, che è andato all’attacco delle spese militari e dei “piazzisti di strumenti di guerra” che costruiscono strumenti di morte “per ammazzarci l’un l’altro”.
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Ecco cosa ha detto Rovelli: “Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece, di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso”, ha detto il fisico. E poi ha puntato il dito contro il ministro della Difesa Crosetto, che in passato è stato presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza: “In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo”.
Dopo qualche momento di imbarazzo, Ambra Angiolini è intervenuta per sottolineare come “qua non c’è censura. Dispiace che non essendo un dibattito politico, quando si attacca qualcuno, come nell’intervento del professor Rovelli, dovrebbe esserci un contraddittorio che non c’è stato”.
Immediata la replica di Crosetto: “Rovelli non sa di che parla, gli mando un abbraccio pacifico e lo invito a pranzo per farmi conoscere”. Il ministro è a Baghdad per una visita istituzionale – “con premier e ministro della Difesa” – ma ha il tempo e lo spirito per commentare con Repubblica le parole del fisico Carlo Rovelli che dal palco del Concertone del Primo maggio lo ha definito – senza nominarlo direttamente – “piazzista degli strumenti di morte”.
Crosetto che rivela di non aver sentito in diretta Rovelli – “sono stato in viaggio tutta la notte” – e di non conoscere personalmente il fisico. “Io lavoro per la pace, – la sua reazione alla lettura delle parole pronunciate a San Giovanni – non faccio il pacifista, ma faccio il ministro. Lui faccia il fisico. Quando cambia settore compie qualche scivolone”.
Rovelli, dal canto suo, ha risposto: “Apprezzo molto la cortesia del ministro della difesa, e il suo gentile invito a cena, e lo ringrazio. Ma la questione che ho posto nel mio intervento il Primo Maggio non è personale fra lui e me. È politica, riguarda il futuro di noi tutti, e vorrei se ne discutesse nel paese, non a cena in due” ha scritto su Facebook Rovelli.