In questi giorni non si fa che parlare del terremoto che sta coinvolgendo la Rai: le dimissioni di Carlo Fuotes fanno scattare il nuovo giro di vite nella televisione pubblica. Al suo posto potrebbe arrivare Roberto Sergio, oltre a enormi novità in merito al pagamento del Canone Rai. Ma il valzer delle poltrone è appena iniziato.
Sono già uscite le prime ipotesi sulle nuove nomine Rai 2023: dal Cda alla direzione, fino ai tg, ecco chi entra e chi esce dalla televisione pubblica dopo le dimissioni di Fuotes. Ma che cosa succede adesso? Inizia una nuova fase per la Rai, tra nuove nome, ingressi e uscite: il valzer delle poltrone non è che iniziato.
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Le dimissioni consegnate all’azionista – ovvero il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti – dovranno essere presentate alla presidente del Consiglio di amministrazione, Marinella Soldi. Sarà poi il Ministero del Tesoro a reintegrare il Cda, di cui dovrà indicare anche il nuovo amministratore delegato. A quest’ultima spetta invece la decisione in merito al nuovo direttore generale.
Ebbene, di questo spinoso argomento si è discusso anche in occasione della puntata de “L’aria che tira” condotto da Myrta Merlino su La7. Ospiti, tra gli altri, il giornalista e direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez, nonché l’esponente della Lega Laura Ravetto.
Quando ha preso la parola, la Ravetto ha detto: “Parlano di occupazione (della Rai, ndr) quando le nomine spettano al centrodestra, quando invece spettano al centrosinistra parlano di valorizzazione…” ma subito replica Gomez: “Ma chi ha parlato di occupazione? È una vergogna! Da destra a sinistra non avete fatto una legge per liberare la Rai dai partiti. Siamo l’unico Paese del mondo in cui esiste una cosa che si chiama “commissione di vigilanza sulla Rai” ha detto Gomez.
