Sondaggi: disastro per il centrodestra, ecco come cambia

Come ogni lunedì che si rispetti torniamo a parlare di sondaggi politici e di come sta cambiando lo scenario italiano dopo le ultime vicissitudini. Non solo l’alluvione in Emilia-Romagna, ma anche il dato delle amministrative. Ecco come è cambiata la situazione che riguarda le intenzioni di voto degli italiani dopo l’ultima settimana.

Partiamo dai sondaggi emanati da Enrico Mentana durante il Tg La7 di lunedì 22 maggio. Nei sondaggi di Swg, Fratelli d’Italia resta saldamente primo partito con il 29,7% (sette giorni fa era al 29,8%). Segue negli orientamenti di voto, il Partito Democratico con il 20,9% (-0,4% rispetto alla scorsa settimana). Guadagna invece lo 0,2% il Movimento 5 Stelle che sale al 16,0% dal 15,8% della scorsa settimana. Anche la Lega guadagna uno 0,2% ed è quarta con l’8,8%. Mentre sostanzialmente invariata resta Forza Italia con il 6,7% (dal 6,8% di sette giorni fa). Sale al 4,3% Azione, che in una settimana racimola un +0,2%. 

Seguono nell’orientamento di voto: Verdi e Sinistra con il 3,5% (era 3,4% la scorsa settimana); Italia Viva invariata al 2,7%, +Europa che scende al 2,2% dal 2,4%. Infine crescono Per l’Italia con Paragone dello 0,1% passando dall’1,9 al 2%; e Unione popolare dall’1,4 all’1,6.

Per quanto riguarda i sondaggi di Youtrend, invece, rispetto a un mese fa calano i partiti di centrodestra (tranne FratellidItalia, che resta stabile) e il Movimento5Stelle, mentre sale il Partito Democratico. Intanto i giudizi positivi sul Governo di Giorgia Meloni toccano un nuovo record minimo (38%), mentre sempre rispetto a un mese fa si registra un calo generalizzato della fiducia in tutte le principali figure politiche del Paese.

Passiamo ai sondaggi di Termometro Politico. Si alza ancora la percentuale di italiani che hanno fiducia nella premier Meloni: ora sono il 44,9%. Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico nel sondaggio realizzato tra il 16 e il 18 maggio vedono, inoltre, tutti i partiti di centrodestra in crescita rispetto alla rilevazione della settimana precedente: FdI al 29,5%, Lega al 9,4% e Forza Italia al 7,6%. In leggera flessione Pd (19%), M5S (16%) e Azione (4%). Italexit (2,5%) pareggia Sinistra/Verdi e mette dietro di sè Italia Viva (2,4%) e +Europa (2,2%).

Nel sondaggio Tecnè invece, rispetto ad una settimana fa cresce il Partito Democratico (+0,2). Guadagnano un decimale Fratelli d’Italia, la Lega, Italia Viva e Più Europa. Calano invece il Movimento 5 Stelle (-0,2), la Lega (-0,2) e Azione (-0,2).

Questa la situazione aggiornata sulle coalizioni:

Cdx: 46,8% (=)

Csx: 25,2% (+0,4)

Su Sky, invece, è stato fatto un sondaggio che riguarda le riforme istituzionali. Il 50% degli italiani ritiene che oggi sia necessario discutere delle riforme istituzionali. Il nocciolo della spaccatura è a livello politico: il governo in particolare ha spinto molto su questo tema, e i suoi elettori in larga parte vanno al traino.

Spaccatura che si replica anche tra le soluzioni proposte per la forma di governo: presidenzialismo e premierato, con l’elezione diretta del capo del governo si confermano cavalli di battaglia delle destre fortemente osteggiati in particolare dalla sinistra: su posizioni più incerte gli elettori del Movimento 5 Stelle.

Più fortuna hanno le riforme relative alle regioni: l’autonomia differenziata riscuote il favore di un italiano su due. Tema caro in particolare alla Lega, non stupisce che sia nel centrodestra e nel Nord che i pareri favorevoli crescono

L’attuale legge elettorale va cambiata per due elettori su tre, con una forte domanda in questo caso trasversale tra destra e sinistra. Anche sulle soluzioni proposte si tende a convergere sul proporzionale, con una preferenza per il modello tedesco tra PD e partiti di governo rispetto agli elettori del M5S che invece preferirebbero il proporzionale puro

A livello di partiti, infine, per Sky FdI si conferma dopo un mese stabile al 29,4%. Un mese che ha visto una crescita dei partiti di centrosinistra (PD, Verdi-Sinistra) e una flessione del Movimento 5 Stelle (quasi un punto – -0,8%) e di tutte le forze di centrodestra a parte FdI (-0,9% per i partiti alleati di Giorgia Meloni). Dopo la perdita di voti dovuta alla scissione, i partiti di Renzi e Calenda rimangono sostanzialmente stabili.

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