In queste ore fa parecchio discutere l’elezione di Chiara Colosimo a presidente della commissione antimafia. Fortemente sponsorizzata da Giorgia Meloni, Colosimo ha provocato reazioni scomposte da parte di chi voleva qualcun altro al suo posto. Soprattutto, sono intervenuti sia Alessandro Di Battista che il fratello di Borsellino, Salvatore, a dire la loro su questa vicenda. Ecco cosa ne pensano.
Intervenuto in diretta a “Di Martedì”, Alessandro Di Battista ha detto senza mezzi termini che “La commissione antimafia ha lo stesso potere, in un certo senso, della Magistratura e ha bisogno di autorevolezza per portare avanti il suo lavoro. Per me questa Presidente non è autorevole perché per la prima volta si sono indignati i parenti delle vittime di mafia. Casaleggio diceva ‘si può credere alle parole ma si crederà sempre agli esempi’, in positivo e in negativo. I tre componenti della Commissione antimafia sono tre imputati. Dico sempre che non farei accompagnare i miei figli a scuola da un imputato per pedofilia, eppure facciamo operare all’interno della commissione antimafia tre imputati” spiega Di Battista.
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A Otto e mezzo, da Lilli Gruber, invece, è intervenuto Salvatore Borsellino, il fratello del giudice assassinato dalla mafia: “Di Chiara Colosimo erano note le frequentazioni con Ciavardini e dal momento che il presidente di una commissione Antimafia dovrebbe essere al di sopra delle parti, non accettiamo la sua nomina. Abbiamo scritto quella lettera per esprimere il nostro rammarico per questa scelta. Non abbiamo mai ricevuto una risposta dalla maggioranza di governo, siamo stati inascoltati” ha detto il fondatore del Movimento Agende Rosse.
Che sottolinea: “È assolutamente deleterio che questo qoverno ci abbia messo 8 mesi per nominare il presidente della Commissione Antimafia. E già questa è una cosa che non accettiamo”. E sull’invito che la neo eletta presidente della commissione Antimafia ha rivolto ai familiari delle vittime di mafia e di terrorismo (“Questa è anche casa vostra“), Borsellino osserva: “Visto che in quella commissione c’è anche Roberto Scarpinato, io considero quel posto una casa dove ci sono anche persone di cui mi fido. Scarpinato sarebbe stato un nome ben diverso per la presidenza della commissione Antimafia”.
E conclude: “Comunque correttezza costituzionale, se esiste nel nostro paese, avrebbe voluto che venisse condiviso questo nome. Non è successo. Io credo che sia addirittura la prima volta che la maggioranza si assenti dall’atto della nomina del presidente della commissione Antimafia. Ed è sicuramente una cosa che non va bene. Io però giudico dai fatti: se Colosimo dmostrerà che le sue frequentazioni non incidono sul suo futuro operato, allora apprezzerò il suo lavoro e magari potrò pensare di andare in quella che in questo momento non considero ancora casa mia”.