Matteo Renzi ci è ricascato. Il leader di Italia Viva ne ha sparata un’altra delle sue, stavolta per attaccare sia Meloni che la sinistra, ed in particolare Elly Schlein. L’uomo più egocentrico della politica italiana ha detto: “Me lo riconoscono anche gli avversari che sono il più bravo” nei ‘giochi’ di palazzo, tipo far cadere Giuseppe Conte. Ma quell’abilità lì “non porta voti”. E invece per centrare il prossimo obiettivo che si è dato, il leader di Iv dei voti ne ha bisogno. “Voglio far saltare il disegno di Meloni in Europa”, avrebbe detto all’assemblea di Italia Viva a Napoli. Quello di consegnare la guida Ue a un’alleanza tra popolari e sovranisti. Da qui nasce l’impegno per la lista Renew.
“La lista Renew Europe è l’unica soluzione per evitare che l’Europa venga governata dal modello Meloni, è un atto di intelligenza politica per evitare lo slittamento a destra dell’Europa”. E sottolinea, riferendosi alle titubanze di Carlo Calenda sul progetto, “va fatta anche in Italia perché alle elezioni servono i voti, non i veti”.
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In realtà Renzi non si scaglia contro l’ex alleato del Terzo Polo, ma contro la segretaria del Pd, Elly Schlein: “Cara Elly, quando avrai preso alle prossime elezioni, mancano pochi mesi, il 41% – portando al Parlamento Ue persone come la giovane Elly Schlein che altrimenti ci andava solo in gita scolastica – quando avrai vinto 6mila comuni su 8mila, quando avrai ottenuto la possibilità di governare un Paese costruendo leggi che, possono piacere o non piacere, ma hanno segnato la storia del Paese, allora io sarò disponibile a venire in Tv, darti ragione e scegliere il tuo armocromista. Fino a quel momento abbi rispetto” ha detto Renzi.
E sul governo Meloni...
Renzi insiste: “La doppia morale della sinistra alla Schlein/Fratoianni sui finanziamenti politici che provengono dall’estero è insopportabile ipocrisia. Restituiscano i 100.000 dollari o abbiano il pudore del silenzio“. Quindi si rivolge ai riformisti del Pd. “Amici riformisti del Pd, non solo non vi amano e non vi vogliono in tv e negli incarichi di partito, ma il gruppo dirigente pretende l’abiura delle passate stagioni riformiste per darvi cittadinanza. Dicono ‘se volete restare in questa casa dovete rimangiarvi tutto’. Io avrei problemi a guardarmi allo specchio” dice Renzi.
“Quello di Giorgia Meloni non è un Governo autoritario, ma velleitario – dice – Non è un governo fascista, ma indeciso su tutto. Ma quale deriva autoritaria? Qui c’è un Paese immobile, con una classe dirigente che si diceva pronta a cambiare tutto e invece è indecisa su tutto”. E poi si dice pronto a dare una mano alla premier sul progetto del premierato. “Noi con la Meloni saremo di parola. Noi abbiamo nel nostro programma il sindaco d’Italia. Meglio avere uno che non la pensa come te legittimato dal popolo, che forzare le regole per non averlo”.
Quanto a Italia Viva, Renzi disegna le prossime tappe verso le europee: un congresso “dal basso” da chiudere entro ottobre nella fase provinciale mentre l’ex-premier intende spostare a dopo l’appuntamento elettorale del prossimo anno, la fase nazionale: “Io sono per fare il congresso nazionale dopo le europee”. Infine, l’impegno per la lista Renew. “Assumersi la responsabilità di rompere un giocattolo come la lista Renew europe sarebbe una follia, ma siamo pronti a tutto”. Anche al cambio di nome e a fare un passo indietro. “Io non sono affezionato al nome Italia viva, sono pronto a fare un nuovo passo indietro, quello che mi interessa in questo momento è che questa comunità non serva a Italia viva ma serva all’Italia”. Ma non toccate la Leopolda. “Quello che non sono disponibile a fare non è evitare il mio passo indietro, ma quando mi viene detto di rinunciare alla Leopolda come spazio politico il passo indietro lo chiedono a voi, e non l’accetterò mai” conclude Renzi.