Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, non usa mezzi termini durante il suo intervento a Otto e Mezzo su La7. Davanti a Lilli Gruber, il giornalista analizza la situazione della guerra in Ucraina e il ruolo dell’Unione Europea, accusata di essere ormai irrilevante nelle trattative di pace.
“Ho visto l’Unione Europea per tre anni parlare solo di guerra, sempre di guerra, sempre di armi e di vittoria finale contro la Russia. La notizia è che la guerra l’hanno persa, l’abbiamo persa, insieme all’Ucraina”, tuona Travaglio.
Parole pesantissime, che vanno a colpire direttamente la narrativa che l’Europa ha portato avanti sin dall’inizio del conflitto. Secondo il giornalista, Bruxelles ha adottato un linguaggio esclusivamente militare e ora si ritrova completamente estromessa dai tavoli della diplomazia, mentre gli Stati Uniti trattano direttamente con Mosca.
“Gli americani scappano sempre, mollano l’alleato e lo lasciano a piangere i morti”
Travaglio non si ferma e attacca senza filtri il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto: “Quello che sta succedendo è la conseguenza del fatto che abbiamo perso la guerra. Gli americani, come è loro solito, scappano, mollando l’alleato come hanno fatto con il Vietnam, con i curdi, con i Balcani, con le Primavere arabe. Se ne vanno sempre, lasciando chi hanno illuso a piangere i morti, a seppellirli, a raccogliere i cocci e a pagare il conto. Questo fanno gli americani e questo sta facendo Trump”.
Un’accusa durissima contro la politica estera statunitense, che secondo Travaglio segue un copione già visto in passato: “Gli USA usano un alleato finché fa comodo, poi lo lasciano al suo destino. Ora stanno facendo la stessa cosa con l’Ucraina”.
“Trump Premio Nobel per la Pace? Se l’hanno dato a Obama, non sarebbe nemmeno così ridicolo”
Non manca un commento ironico su Donald Trump e la possibilità che possa essere candidato al Premio Nobel per la Pace se riuscisse a porre fine al conflitto. “Hanno dato il Nobel della pace a Obama, quindi, se Trump veramente riuscisse a far finire la guerra in Ucraina, il Nobel a lui sarebbe un po’ meno ridicolo”, afferma Travaglio, rispondendo a chi insinua una sintonia tra il suo giornale e la linea di Matteo Salvini su Trump.
“Io non faccio i titoli in base a quello che dice Salvini, di cui non me ne importa niente. Io faccio i titoli rispetto a quello che vedo”, ribadisce il direttore de Il Fatto Quotidiano, sgombrando il campo da qualsiasi accusa di allineamento politico.
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“L’UE è irrilevante nei negoziati di pace: ora che fa, piange?”
Travaglio conclude la sua analisi con un affondo definitivo all’Unione Europea, che ora si trova esclusa dalle trattative per la fine del conflitto: “Adesso l’UE piagnucola perché è tagliata fuori dai negoziati di pace. Ma se l’Europa sa parlare soltanto di riarmo e linguaggio militare, che cosa ci va a fare a un tavolo di pace?”.
Secondo il giornalista, Bruxelles si è condannata all’irrilevanza politica, seguendo ciecamente la strategia americana senza mai sviluppare una visione autonoma del conflitto. “Devono rassegnarsi al fatto che la guerra l’hanno persa, l’abbiamo persa”, conclude senza mezzi termini.
Una sentenza che lascia poco spazio a interpretazioni: l’Europa, dopo tre anni di guerra, si trova ora a fare i conti con la realtà. E, secondo Travaglio, il prezzo da pagare sarà altissimo.
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